Consonno, gli emiri interessati a comprare il borgo fantasma / VIDEO

La frazione fantasma di Olginate dopo essere stata la "Città dei Balocchi" del conte Bagno potrebbe diventare una Riyad della Brianza per facoltosi tycoon mediorientali

La frazione fantasma finirà in mano agli arabi?

La frazione fantasma finirà in mano agli arabi?

Olginate (Lecco), 27 agosto 2016 - Da Las Vegas della Brianza prima e borgo fantasma poi a Riyad del Lario. Alcuni sceicchi sarebbero intenzionati a comperare Consonno e trasformarla in una enclave araba. Quando il visionario Mario Bagno negli anni ‘60 nella sua città dei balocchi, costruita radendo al suolo l’antica frazione rurale di Olginate, fece innalzare l’improbabile «minareto», che ancora oggi svetta sui ruderi del paesino abbandonato ridotto a macerie, non poteva certo immaginare che in un futuro lontano il pinnacolo avrebbe destato gli interessi dei sauditi e sarebbe magari potuto diventare il simbolo della potenza finanziaria dei sultani in terra lecchese.

A rivelare l’interessamento degli emiri soci di un’importante società saudita su quel che rimane del paesino della cuccagna è l’architetto Walter Zandonà del gruppo milanese Affari immobiliari che si sta occupando di piazzare Consonno in blocco al miglior offerente per conto dei proprietari, ovvero gli eredi del conte Bagno. «Si sono fatti avanti dopo aver letto dell’affare durante un soggiorno in Svizzera – riferisce il professionista - I soldi a loro non mancano di certo, hanno concluso operazioni miliardarie. Ne hanno già discusso durante un’apposita riunione alla fine di luglio. Attualmente siamo in attesa di una risposta che auspichiamo positiva. Vorrebbero edificare una sorta di villaggio turistico o vacanze per facoltosi arabi».

La vista da lassù del resto è straordinaria, come la natura circostante. Ma se il denaro per i potenziali investitori non costituisce un impedimento, perché i 12 milioni richiesti per impossessarsi di un’area di 30mila metri quadrati edificabili e 1.700.000 mq di boschi e terreni come gli almeno 50milioni extra di costi di bonifica e ricostruzione rappresenterebbero pochi spiccioli rispetto ai capitali di cui dispongono, qualche problema problema potrebbe essere rappresentato dal fatto che gli edifici cadenti e decadenti non risultano accatastati. «È già sfumato un accordo con immobiliaristi lussemburghesi per questo inconveniente...», ammette l’intermediario, che quindi invita alla prudenza sull’effettiva possibilità che su Consonno presto possa sventolare la bandiera araba verde con la shahada, la dichiarazione di fede islamica e la spada simbolo della guerra santa musulmana.