La ciclabile attesa da anni è ancora ferma al palo: appello al ministro Delrio

L’opera è ferma al palo e non si sa se verrà ultimata, nonostante i milioni di euro già spesi

Abbadia Lariana e la pista ciclabile mai completata (Cardini)

Abbadia Lariana e la pista ciclabile mai completata (Cardini)

Abbadia Lariana (Lecco), 20 febbraio 2017 - Scalare in bicicletta tutte insieme le salite dello Stelvio, del Mortirolo, del Gavia e del Ghisallo, per restare in zona, sembra un’impresa più facile che ultimare la pista ciclabile di Abbadia Lariana. L’opera è ferma al palo e non si sa se verrà ultimata, nonostante i milioni di euro già spesi. Per sbloccare la situazione ferma al palo, peggio di un ciclista che non ha più gambe e fiato, il presidente della Provincia di Lecco Flavio Polano le sta provando tutte. È andato persino in trasferta a Roma per tirare la giacchetta al ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, mentre l’intraprendente deputata Veronica Tentori nei giorni scorsi ha scomodato direttamente il collega Paolo Gandolfi, componente della commissione Trasporti e consigliere particolare dello stesso ministro, nella speranza che dia una mano a tirare la volata alla ciclovia. È dal 1999 che si attende la ciclabile che dovrebbe costeggiare il lago fino a Lecco, sebbene il progetto risalga al 2009 e l’assegnazione dell’appalto al 2010.

I lavori veri e propri però sono durati ben poco, perché nel 2013 il cantiere è stato bloccato per sospette infiltrazioni mafiose. Tra ricorsi, carte bollate e burocrazia varia l’intervento è poi ripreso nel febbraio 2016, salvo poi subire l’ennesima battuta d’arresto a dicembre. I tecnici che dovrebbero concludere la ciclabile, ricominciando da quanto sin qui realizzato, sostengono che è sostanzialmente impossibile proseguire. Eppure nessuno intende tirarsi indietro, nonostante un tour de force che dura ormai da sette anni. «Da Roma ci è stato assicurato interessamento per risolvere al più presto le criticità connesse a questa importante opera per il nostro territorio, attesa ormai da troppi anni», spiega il presidente di Villa Locatelli.