Annone Brianza, cavalcavia crollato: partono i primi avvisi di garanzia

La Procura di Lecco notificherà in giornata a tutti i soggetti coinvolti nelle indagini preliminari sulla tragedia in Super 36

Il ponte crollato

Il ponte crollato

Lecco, 4 novembre 2016 - E' il giorno degli avvisi di garanzia per omicidio colposo e disastro colposo. Avvisi di garanzia che la Procura di Lecco notificherà in giornata a tutti i soggetti coinvolti nelle indagini per il crollo del cavalcavia di Annone collassato alle 17.20 di venerdì scorso, sulla corsia nord della Superstrada 36, al passaggio di un Tir di oltre 100 tonnellate. Una sola vittima, il dirigente sportivo Claudio Bertini di Civate e almeno sei miracolati. Come Roberto Colombo, pure lui schiacciato sotto il peso della campata sbricolatasi ma uscito illeso dalla sua Fiat Punto rossa. Lo stesso autista della «Nicoli» di Bergamo precipitato con il suo «bisonte» ma salvo a parte qualche costola ammaccata.

Salve anche la famiglia di Gaetano Femiano, che insieme alla moglie, alla figlia e al cagnolino sono loro volati giù dal ponte a bordo della loro Golf plus appoggiatasi alla spalla del cavalcavia verso Annone. Tra coloro che devono ringraziare il padreterno anche l’autista della Toyota Auris bianca rimasta in bilico con le ruote anteriori nel vuoto. Questioni di centimetri che fanno la differenza tra la vita e la morte. Omicidio e disastro colposo, si diceva, i reati ipotizzati dall’inchiesta del sostituto Nicola Preteroti che dovrà stabilire responsabilità, tentennamenti e mancati controlli nel disastro della Super. Dopo una prima fase di acquisizione di documentazione e testimonianze, in mattinata il titolare dell’inchiesta darà il via libera per l’invio delle raccomandate ai soggetti coinvolti nelle indagini preliminari, soggetti che appunto vengono «avvisati» di essere finiti sotto indagine. A chi saranno indirizzati? Non c’è ancora alcun tipo di ufficialità ma è facile ipotizzare che si tratterà di tutti i soggetti che, per carica istituzionale o ruolo professionale, hanno avuto a che fare con la struttura, nelle ore immediatamente precedenti al crollo ma anche negli anni passati. Perché, come ha più volte ricordato lo stesso procuratore, Angelo Chiappani «l’inchiesta dovrà servire ad evitare che un cosa del genere possa accadere su un altro cavalcavia della Superstrada 36». Nella lista degli indagati dovrebbe essere compresa tutta la «catena di comando» di Anas, dall’addetto a quel tratto di strada, all’ingegnere che soprassiede alla 36 e su su fino al funzionario più alto in grado seguendo «il sistema delle deleghe».

Stessa cosa per l’amministrazione provinciale, responsabile della Sp49 di cui il cavalcavia faceva parte. Responsabilità omissive potrebbero essere ravvisate anche nei confronti dei del sindaco di Annone Bianza, sul cui territorio insiste il ponte? Forse. E l’autista del Tir? Una parte lesa se dovesse risultare, come peraltro già ipotizzato, che il suo trasporto aveva tutti i documenti in regola. Un indagato se al contrario il peso del bestione non fosse in regola.