Dramma al nido della "Pupa", muore bimbo di 10 mesi. Aperta un'inchiesta

La mamma, di Lissone, era al lavoro negli uffici sopra il nido. Vani i tentativi di rianimare il piccolo

I soccorritori a Casatenovo

I soccorritori a Casatenovo

Casatenovo (Lecco), 15 settembre 2017 - Non ce l'ha fatta il piccolo Diego, stroncato da un improvviso malore all’asilo. Il bimbo di appena 10 mesi frequentava il nido “Pirì Pirì” di Casatenovo, una struttura privata aziendale per i figli dei dipendenti della società “Pupa”, all’interno degli stessi stabilimenti della nota società di trucchi e cosmetici, ma aperto pure ad iscritti esterni. La mamma, che ha 35 anni, rientrata da poco dalla maternità si trovava al lavoro, negli uffici sopra il nido. Nel primo pomeriggio di ieri si è sentito improvvisamente male, le educatrici e le maestre della cooperativa che gestiscono lo spazio per l’infanzia se ne sono subito accorte perché nel giro di pochi istanti ha perso conoscenza.

Hanno immediatamente allertato i soccorritori e intanto cercato per quanto possibile di aiutarlo mettendo in atto le prime manovre di pronto intervento, sotto gli occhi della madre. Sul posto, a Campofiorenzo, lungo il tratto di via Alcide De Gasperi della Sp 51 La Santa, si sono precipitati a sirene spiegate i sanitari del 118 di Monza e i volontari della Croce rossa del paese, ma le condizioni del piccolino sono parse immediatamente gravi, anzi disperate, perché il suo cuoricino non batteva già più. Per questo sono stati allertati anche i medici dell’eliambulanza di Como. Il bimbo di Lissone (Monza e Brianza), secondogenito di un fratellino più grande di 4 anni, è stato trasferito d’urgenza al Papa Giovanni XXIII di Bergamo: per guadagnare minuti preziosi e agevolare le operazioni di salvataggio è stato temporaneamente interrotto il transito sulla provinciale.

Non è servito a nulla, poco dopo il suo arrivo e il suo ricovero in ospedale, nonostante i tentativi di rianimarlo per quasi quaranta minuti, Diego è morto e i dottori non hanno potuto altro che constatarne il decesso. Sulla tragedia è stata avviata un’inchiesta d’ufficio e i carabinieri della compagnia di Merate hanno ascoltato diversi testimoni e acquisito la documentazione clinica. Di certo si sarebbe trattato di un evento medico, non sono stati riscontrati segni di violenza. Potrebbe essere dipeso tutto da una malformazione cardiaca congenita o di altri disturbi mai diagnosticati, oppure della Sids, la sindrome della morte improvvisa del lattante in culla. Interrogativi a cui forse risponderà l’autopsia.