Meno bimbi e costi elevati: il vecchio asilo Gina Manzoni rischia di chiudere

L'asilo ha quasi cento anni di storia da quando Gina Manzoni, nel 1919, donò il villino di sua proprietà a Maggio per usarlo per i bambini ma ora i tempi sono cambiati

L'asilo Gina Manzoni

L'asilo Gina Manzoni

Cremeno (Lecco), 19 novembre 2017 - Sempre meno bambini e sempre più spese. Questa la condizione che ha portato il consiglio di amministrazione dell’asilo «Gina Manzoni» di Cremeno, nella frazione Maggio, a convocare un’assemblea pubblica per decidere il futuro della scuola materna. Anche il primo cittadino Pierluigi Invernizzi  non nasconde la preoccupazione affermando: «Il problema sono le iscrizioni, i bambini sempre meno e le spese sempre di più. I contribuiti dalla Regione diminuiscono e il Comune ha sempre mantenuto gli altri contributi ma è il discorso che ha portato a queste condizioni è oggettivo. Il mio auspicio è che continui l’attività perché ha sempre funzionato e bene per i nostri bambini, fin tanto che riesce a funzionare avrà il sostegno dell’amministrazione comunale». Se l’asilo di Maggio dovesse chiudere in zona sono attivi quello di Cassina e Barzio ma il sindaco Invernizzi spiega: «Però le problematiche sono comuni, anche gli altri fanno fatica ad auto finanziarsi, la problematica è generalizzata sotto questo aspetto».

L'asilo ha quasi cento anni di storia da quando Gina Manzoni, nel 1919, donò il villino di sua proprietà a Maggio per usarlo per i bambini. Oggi alla scuola materna ci sono dieci bambini altri cinque vanno a Barzio ma sopravvivere con questi numeri è difficile. Proprio per questo la commissione che si occupa dell’asilo, guidata da Gianfranco Locatelli e di cui fanno parte Marialuisa Invernizzi, Gianni Invernizzi, Giuseppe Invernizzi, Gianluigi Spreafico e Paola Codazzi ha deciso di coinvolgere i cittadini in un incontro pubblico giovedì prossimi alle 20.30 proprio all’asilo.

«Il nostro intento non è quello di “scaricare” sui soci e sulla popolazione i costi di eventuali ristrutturazioni o interventi straordinari - spiega Locatelli - ma, semplicemente, di portare a conoscenza degli abitanti di Maggio la realtà del nostro asilo, renderli partecipi dello straordinario dono ricevuto da Gina Manzoni nel lontano 1919, condividere le finalità del nostro ente con un paese che non ha più i connotati di cinquanta anni fa». Però i problemi gestionali si fanno sentire in un mondo assai diverso rispetto a quando l’asilo prese vita e il presidente spiega: «Di fronte a questo nuovo scenario ha senso che il servizio offerto dall’ente debba continuare, quando i bambini sono pochi, ma le spese invece no? Il fabbricato ha oltre cent’anni, è stato oggetto di migliorie costanti nel corso del tempo grazie a innumerevoli donazioni: fra tutte, meritano di essere ricordate quelle della signora Motta, oltre ai contributi ricevuti annualmente dal Comune e dallo Stato, e a quelli dei soci. Tuttavia, a distanza di cento anni, gli interventi richiesti sono tanti e tali da non poter essere decisi dal solo consiglio e dall’assemblea dei soci che, a conti fatti, è rappresentata da 21 persone affezionate per tradizione».