Annone Brianza, cavalcavia crollato: "Il pericolo? Sotto gli occhi di tutti"

Parla il tecnico incaricato di rimuovere le macerie della struttura

Il cavalcavia crollato ad Annone (Cusa)

Il cavalcavia crollato ad Annone (Cusa)

Annone Brianza, 2 novembre 2016 - «Era ammalorato, si vedeva che da un po’ di tempo necessitava di manutenzione, specialmente sugli appoggi». A parlare è Guido Azzalini, titolare della «Edil taglio cemento» di Sondrio, la società incaricata di rimuovere il cavalcavia crollato ad Annone Brianza. Lui quel cavalcavia e il cemento armato di cui è fatto ha avuto modo analizzarlo bene, anche all’interno, perché ha dovuto smantellarlo con attenzione, senza rovinarlo ulteriormente, per non compromettere possibili prove. Un’operazione quasi chirurgica. E adesso la paura è che anche altri ponti sulla superstrada, riaperta solo l’altra sera, siano «ammalorati», «specialmente sugli appoggi», dove le campate principali si innestano sulle travi di sostegno. Per questo i tecnici di Anas hanno avvisato i sindaci del circondario di vietare il transito su tutti i viadotti della Statale 36 ai trasporti eccezionali, quelli che pesano complessivamente più di 44 tonnellate, come il bilico che avrebbe innescato la sciagura.

Hanno risposto subito all’appello il primo cittadino di Nibionno, di Bosisio Parini, di Suello e quello di Civate, il paese del 68enne Claudio Bertini, l’unica vittima dell’assurdo disastro. A Civate è stato deciso di vietare il passaggio anche ai mezzi che pesano più di tre tonnellate e mezza. Il rischio, però, è di paralizzare un intero territorio, la Brianza, spaccato in due da un nastro d’asfalto invalicabile per molti camionisti che già da questa mattina, terminata la festa di Ognissanti, sono costretti a lunghe deviazioni per rifornire di materie prime le attività produttive, molte delle quali sono industrie pesanti e acciaierie.