di Stefano Cassinelli

Bellano (Lecco), 26 maggio 2014 - Anche il comitato «Rivogliamo l’automedica», dopo quasi due anni di battaglie, sembra vedere la luce in fondo al tunnel e c’è dell’ottimismo sul permanere del veicolo sul territorio. «Dagli organi di informazione — spiega Paolo Rusconi del comitato — abbiamo appreso che la vicenda dell’automedica potrebbe avere una conclusione positiva, e che il ventilato progetto di riorganizzazione del servizio di emergenza ed urgenza sanitaria, relativamente il nostro territorio, sarà rivisto. Queste almeno sono le sensazioni che sono trapelate dal sindaco Pierfranco Pandiani e che coincidono con le notizie informali in nostro possesso. Se l’epilogo sarà questo non potremo che esserne soddisfatti, con la piena convinzione che le nostre azioni e le nostre iniziative siano state positive per il territorio, e che le ragioni che ci hanno accompagnato in questa avventura ci siano state riconosciute». I membri del Comitato colgono l’occasione per togliersi qualche sassolino dalle scarpe.

«Dall'inizio siamo stati accusati di essere manovrati da qualche oscura entità, di operare per tutelare qualche strano interesse, ma crediamo che ora si sia capito che il nostro unico e preciso scopo era ed è quello di difendere il territorio e la sua popolazione da una scelta che in maniera assoluta non condividevamo. Chi ci accusava di perseguire degli interessi personali, ora si trova a dover rispondere alla magistratura di strani incarichi assegnati a propri congiunti e ad altrettanti strani rimborsi spese ottenuti dal proprio gruppo consiliare in regione». Lungo l’elenco dei grazie a partire dai 15mila firmatari della petizione, per passare alle migliaia di amici su Facebook, ma nell’elenco anche politici di diversi schieramenti come i consiglieri Antonello Formenti, Mauro Piazza e Raffaele Straniero che sono i sottoscrittori della mozione che verrà discussa in Consiglio regionale, ma anche amministratori come Pierfranco Pandiani, Alessandro Buzzella, Carlo Molteni e Paolo Ferrara.

«Agli altri sindaci e agli aspiranti amministratori che verranno eletti — spiegano al comitato — va il nostro monito: ricordate che a voi è affidata la responsabilità della sicurezza dei vostri piccoli paesi e dei vostri amministrati. La nostra automedica rappresenta tutto quel che rimane del servizio sanitario pubblico testimoniato dalla presenza del glorioso ospedale Umberto I ormai non più riservato a utenti acuti. Difendere l’automedica di Bellano significa difendere la dignità di chi, come noi, vuole continuare ad abitare in piccoli centri lontani dalle città, dai servizi e dalle strutture sanitarie. Non si migliora senza automedica».