Lecco, 22 maggio 2014 - Giuliano Pisati esce allo scoperto e progetta il futuro dell’area Leuci. Che non sarà industriale. Lo svela l’associazione Qui Lecco Libera andando a scartabellare le osservazioni al Pgt nel Comune capoluogo. «Sulla vicenda della Leuci abbiamo sempre voluto dare il nostro contributo per la tutela e rilancio dell’attività produttiva e dei posti di lavoro con serietà e rigore, partendo dagli atti, leggendo le carte, ponendo domande circostanziate sul futuro dell’area», spiega afferma Duccio Facchini, che insieme ai suoi colleghi ha pubblicato l’osservazione sul sito internet dell’associazione. «È soltanto la richiesta di un soggetto privato - prosegue -, è del tutto evidente che si tratta di un documento importante visto che questo stesso privato è l’attuale proprietario dell’area dove sorge la Leuci».

Come altre osservazioni al Pgt, anche questa fra pochissime settimane verrà portata alla discussione del Consiglio comunale per una sua approvazione o bocciatura. «I disegni e le tavole, contenute nell’osservazione, evidenziano, fuori di ogni dubbio, quello che rischia di diventare l’area se il Comune non vorrà confermare il 100% della stessa ad attività produttiva e se, cedendo ai ricatti occupazionali opposti anche da qualche sigla sindacale, vorrà mediare con un soggetto che ha messo nero su bianco la propria intenzione: che l’area abbia destinazione residenziale e commerciale». Un’idea che, nel progetto, ha i colori azzurro e rosa. Qui Lecco Libera spera che l’area possa tornare produttiva.

«Il nostro timore è che dinanzi all’incertezza e all’impreparazione del ceto politico (e in parte sindacale) locale, la proprietà Leuci possa cancellare, in forza di un diritto sventolato come una pretesa incontestabile, una parte importante di questa città». L’obiettivo degli ex lavoratori, un’ottantina in tutto, rimane quello di far rinascere dalle ceneri della storica azienda di impianti illuminanti una nuova impresa che possa competere nel mercato come leader nel settore, grazie al progetto Cittadella della luce.

La fabbrica era nata nel 1919 e fino a pochi anni fa dava lavoro a centinaia di persone stando sempre immersa nella realtà lecchese. Negli anni ‘60 Mario Ceppi, titolare dell’azienda di via XI febbraio, aveva portato la Calcio Lecco in serie A. Dopo di lui il timone della fabbrica passò al nipote Carlo Rizza. E poi, negli anni 2000, a Giuliano Pisati, patron della Relco, attuale proprietario dell’area.