Lecco, 8 maggio 2014 - Un’adesione che in alcuni casi è arrivata quasi al cento per cento. È la protesta contro il cibo servito nelle mense delle scuole di Lecco, mediamente circa l’90% dei bambini hanno aderito. Nella scuola di Belledo su 178 studenti sono stati 175 quelli che hanno portato il pranzo al sacco. «La protesta – spiega Stefania Baronchelli, uno dei membri della Commissione mense – è stata gestita molto bene, i bambini sono stati bravi e lo hanno preso come un gioco il fatto di mangiare al sacco. Le insegnanti hanno collaborato al massimo e anche i genitori sono stati bravissimi, a tutti va il nostro ringraziamento, tutti hanno capito che è una battaglia importante per i nostri figli». In alcuni casi la protesta è stata una vera occasione di gioco per i bambini come alla “De Amicis” che ha scelto di andare al parco a fare un pic nic. Altri genitori si sono organizzati e hanno portato a casa i bambini per migliorare la gestione a chi restava.

«Dal Comune – afferma Baronchelli – non sono arrivate risposte in questi mesi, abbiamo seguito la via istituzionale, abbiamo cercato di collaborare e chiedere che le cose fossero migliorate nel rispetto delle regole e dei contratti esistenti. L’assessore Francesca Bonacina ci ha mandato una lettera all’ultimo momento dove ci critica per la scelta della protesta ma non cita il fatto che da mesi chiediamo incontri e risposte, che presentiamo relazioni e lettere. Vogliamo incontrarci come Commissione mensa e avere risposte. Siamo l’interlocutore riconosciuto dal Comune e quindi ci si deve confrontare, ma il comune ci ha sempre rifiutati. Anche sul prossimo appalto avevamo chiesto di tenere conto delle osservazioni dei genitori ma allo stato attuale le richieste che stiamo facendo non sono state prese in considerazione. Ci siamo ritrovati costretti a questa protesta».

Il problema nasce dalla qualità del cibo servito in cui sono stati trovati addirittura trucioli di ferro e capelli, per non parlare di budini con la muffa, senza considerare che spesso viene servito freddo o mal cotto. Tutte segnalazioni che si sono accumulate nel corso dei mesi e che adesso sono state raccolte anche in una denuncia presentata alle forze dell’ordine. Ci sono poi altri problemi specifici per alcuni plessi come quello di Belledo e Baronchelli spiega: «Come scuola avevamo già fatto richiesta al Comune di ampliare la mensa perché è già piccola e in numero delle iscrizioni è in crescita». Fatto sta che i bambini dei primi due anni mangiano al primo turno e gli altri tre anni non vengono assistiti sul secondo turno ma mangiano con il self service.