Lecco, 4 maggio 2014 - Il cancro del presunto malaffare si estende, le «metastasi» della ‘ndrangheta sarebbero molto più diffuse di quanto si possa immaginare sulle sponde del Lario. Non solo il lido di Paré, non solo la trasformazione di un lotto ad Acquate, ma anche la cosiddetta area Galli, i parcheggi di via Trieste e alcuni locali di via Francesco Baracca. E ai nomi dell’ex sindaco di Valmadrera Marco Rusconi, dell’ex consigliere comunale di maggioranza di Lecco, Ernesto Palermo si aggiunge adesso anche quello del geometra Dario Sottocasa, finito anche lui nell’inchiesta dei magistrati della Dda di Milano che sta facendo tremare Palazzo Bovara e che tra gli altri ha portato all’arresto del boss Mario Trovato. Il professionista risulta indagato a piede libero per concorso abuso d’ufficio.

Il Gip Alfonsa Maria Ferraro, nelle 566 pagine dell’ordinanza «Metastasi», scrive gli agenti della Finanza del Gico, il Gruppo d’investigazione sulla criminalità organizzata, che hanno condotto gli accertamenti, hanno focalizzato «l’attenzione su tre situazioni». L’area Galli appunto, «ossia una porzione di territorio che Ernesto Palermo e Dario Sottocasa aveva interesse a rendere edificabile al fine di attuarvi una speculazione». Nell’affare sarebbe coinvolta anche una terza persona, non meglio specificata, soprannominata «l’impiccato». Poi c’è l’alienazione «dei parcheggi di via Trieste, finalizzata alla loro completa acquisizione per una cifra inferiore a quella di mercato». E infine la partita dei «locali in affitto di via Baracca di proprietà di una delle compagini sociali riconducibili a Dario Sottocasa e nei quali, dal 1995 sino all’inizio del 2012, il Tribunale di Lecco aveva collocato in deposito le schede delle varie tornare elettorali». Quasi una beffa. Secondo il giudice «a completamente della disamina dei rapporti politico-elettorali tra l’associazione criminosa... Ernesto Palermo, sfruttando la propria posizione di consigliere comunale ha favorito l’interesse del professionista Sottocasa in varie procedure amministrative che coinvolgevano quest’ultimo nei rapporti con l’Amministrazione comunale di Lecco». Negli atti vengono riportate diverse intercettazioni che testimonierebbero il rapporto tra i due, ma molto di più sarebbe scritto nelle annotazioni stilate dagli investigatori del Gico. Ma già prima l’operato del geometra era finito sotto la lente di ingrandimento, quella dei magistrati della Corte dei conti, in seguito ad un esposto su diverse operazioni immobiliari e contratti di locazione o vendita di immobili riconducibili a Sottocasa al Comune di Lecco, ad esempio quella dell’ex cinema Lariano a fine anni ‘90, costato ai contribuenti 3 miliardi delle vecchie lire più Iva, quasi due milioni di euro.

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