Nibionno (Lecco), 22 aprile 2014 - E' iniziato questa mattina il dibattimento nell’ambito del processo per l’omicidio di Joele Leotta, il ventenne di Nibionno (Lecco) ucciso lo scorso 20 ottobre in Inghilterra, che vede imputati quattro uomini di nazionalità lituana. Domani si terrà la testimonianza dell'amico di Joele Leotta, Alex Galbiati, che dovrà ricostruire gli eventi nella notte tragica dell’aggressione in cui Joele è rimasto ucciso. Testimonianza che dovrebbe durare tre-quattro giorni.

Sempre domani saranno mostrati alla corte due video, uno con le immagini riprese dalla polizia nell’appartamento dei due ragazzi italiani subito dopo l’irruzione degli assalitori, e l’altro realizzato in ospedale in cui si vedono il volto tumefatto di Alex e le ferite che aveva su tutto il corpo.

A causa di una indisposizione di un membro della giuria, il giudice ha dovuto rinviare a domani il sopraluogo nell’appartamento dove Joele e l’amico Alex Galbiati sono stati aggrediti e ferocemente picchiati. In aula erano presenti sia i genitori di Joele, giunti in Inghilterra per seguire il processo, e quelli di Alex, che hanno accompagnato il figlio a Maidstone.

"C’è sangue ovunque, su ogni parete della casa - ha detto il procuratore Philippa McAtasney, che rappresenta l’accusa nel processo - i due ragazzi italiani non avevano fatto nulla di male e sono stati assaliti in modo feroce’’. McAtasney ha ribadito che Leotta è  morto per le ferite riportate al cervello: la sua testa è stata sbattuta diverse volte contro pareti e oggetti dagli aggressori.