Lecco, 12 aprile 2014 - Arriveranno oggi i 30 profughi destinati al territorio lecchese e in Prefettura si sta lavorando per trovare una collocazione in cui alloggiarli dopo i 40 arrivati a fine marzo. Varie le opzioni sul tavolo della prefettura, tra i più probabili il «Gabbiano» di Colico ma anche alcuni centri della Brianza sono al vaglio tra cui la casa di riposo di Paderno d’Adda. Nel frattempo ieri mattina gli agenti dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Lecco hanno raggiunto Bellano per effettuare una serie di verifiche sui profughi ospitati in un albergo del paese dal 31 marzo, il tutto al fine di dare gli strumenti all’apposita commissione di stabilire se si tratta di aventi diritto all’asilo politico o meno. Altri 18 profughi sono ospitati presso il Coe di Barzio e ci sono voci secondo cui una parte di quelli in arrivo potrebbero essere mandati all’alberghiera di Casargo.

Francesco Silverji, presidente del Cfpa di Casargo, esclude però che i nuovi profughi possano essere accolti alla scuola alberghiera e afferma: «Nessuno ci ha contattato per questa eventualità anche se ci sono in giro voci di una possibile richiesta. Comunque non è assolutamente una strada praticabile. Prima di tutto abbiamo 218 posti letto e sono tutti occupati dagli studenti, in secondo luogo questa è una scuola e come tale viene utilizzata, non è pensabile mettere qui delle persone, che non si sa nemmeno chi sono, a contatto con ragazzi minorenni, non è nemmeno proponibile. Quindi escludo categoricamente l’eventualità che possano essere mandati qui dei profughi».

Il vice presidente provinciale Stefano Simonetti manifesta preoccupazione anche per l’ordine e la sicurezza spiegando: «Mandare in piccoli centri come Barzio o altri posti con un numero molto limitato di abitanti un numero significativo di persone di cui oggettivamente non sappiamo nulla, potrebbero essere le persone più buone del mondo così come potrebbero essere dei delinquenti, credo possa potenzialmente essere fonte di problemi per le comunità locali, ritengo sia una eventualità da non escludere e se ci fossero problemi bisognerà imporre la tolleranza zero. Prima vengono i nostri cittadini e poi vengono gli altri. Se questi pseudo profughi o falsi profughi dovessero provocare il più piccolo problema servirà tolleranza zero».

Anche le modalità di invio dei profughi stanno facendo molto discutere i cittadini ma anche gli amministratori e Simonetti è critico: «Sono d’accordissimo con l’assessore regionale Simona Bordonali che definisce inaccettabile che lo Stato imponga arrivi senza nemmeno consultare Regione e Province. Dobbiamo pensare ai nostri cittadini e non a chi arriva senza nessun preavviso». Anche il prefetto ieri si è detto preoccupato per il «rigetto» del territorio su questo tema. In particolare per dieci profughi sta diventano un calvario. «Questo ci rattrista - ha detto il Prefetto Bellomo - perchè in un territorio come questo dove la solidarietà è un fondamento non siamo ancora riusciti a trovare un alloggio momentaneo», ha commentato ieri sera il prefetto in Sala Ticozzi a Lecco.