Calolziocorte (Lecco), 11 aprile 2014 - «Ho ancora davanti agli occhi il volto di quell’uomo, con la calzamaglia sul viso. Appena ho aperto la porta era in casa». Ripercorre così i tragici momenti vissuti a mezzogiorno di mercoledì Maddalena Riva, vedova del noto industriale Ernesto Bonaiti. Momenti drammatici e di terrore, perché quando ha aperto la porta, dopo avere sentito uno scampanellio come quello che solitamente annunciava l’arrivo dei vicini di casa che spesso vanno a trovarla, si è trovata di fronte l’uomo che l’ha spintonata. «Dammi soldi, dammi gioielli». La signora, chiaramente molto spaventata, non ha esitato nel dire al rapinatore: «Stai tranquillo. Ti do i soldi e quello che vuoi. Ma lui mi ha spinta verso il bagno, mi ha detto di entrare e sedermi. Nello stesso momento ho sentito che ha chiuso a chiave la porta».

Nel frattempo il rapinatore toglieva dalla borsa poco più di 300 euro. La signora Maddalena ha avuto un momento di sbandamento, poi ha aperto la finestra del bagno e ha iniziato a urlare a squarciagola: «Questo mi uccide, aiuto». La richiesta di aiuto è stata raccolta dai vicini e immediatamente Pamela Maggi, una vicina di casa, è corsa in aiuto alla signora Maddalena. Come è uscita dalla sua abitazione la ragazza ha visto scappare dalle scale il giovane. Entrata in casa ha sentito la signora che urlava dal bagno, dove il rapinatore l’aveva rinchiusa.

Immediato l’allarme lanciato ai carabinieri della locale caserma di via Mazzini. Sono intervenute due pattuglie agli ordini del comandante Fabio Marra e il 118. Dice ancora la signora Maddalena. «Il mio aggressore aveva i guanti di lattice, una calzamaglia chiara sul viso annodata sulla testa. Mi ricordo bene che aveva gli occhi molto chiari, penso azzurri e capelli corti chiari. Un’altezza attorno a 1.70, una felpa e pantaloni chiari».

Certamente la vittima era stata seguita, perché. Pochi minuti prima si era recata al bancomat di una banca situata in piazza Vittorio Veneto, poco distante dalla sua abitazione, per effettuare un prelievo. La vittima della rapina abita nella stessa piazza al civico 5. «Ho apprezzato molto l’umanità dimostrata dai carabinieri e dei volontari del soccorso. Persone speciali», commenta la donna. Nel frattempo le preoccupazioni in città aumentano, visto che le aggressioni per rapine in abitazioni stanno avvenendo anche in pieno giorno.