Lecco, 9 aprile 2014 - A un mese esatto da quella terribile mattanza, è arrivata la notifica del giudice delle indagini preliminari alle parti. Ora dunque c’è anche l’ufficialità: la perizia psichiatrica - in incidente probatorio, atto unico e irripetibile dunque - si farà e saranno tre gli esperti chiamati a pronunciarsi sulle condizioni mentali di Edlira Copa. Per il gip Paolo Salvatore ci sarà Federico Durbano, il consulente dell’accusa sarà il collega Laura Ghiringhelli mentre la difesa (l’avvocato Andrea Spreafico) si affiderà al dottor Mario Lanfranconi dell’ospedale di Lecco.

«I tempi però si sono leggermente allungati - ha fatto sapere lo stesso avvocato Spreafico - tanto che l’avvio delle operazioni peritali dovrebbe avvenire attorno alla metà del prossimo mese di maggio». I tre esperti dovranno esprimersi sulla capacità di intendere e volere della donna al momento del triplice omicidio ma anche ad oggi. Un mese fa esatto Edlira Copa 37 anni, immigrata in Italia dall’Albania, aggrediva e uccideva a colpi di coltellate le tre figlie avute dal marito Bashkim Dobrushi, dal quale si era separata da poco. Simona (13 anni), Keisi (10) e Sidny, che di anni ne aveva soltanto tre, erano state uccise nelle primissime ore della mattina di quella maledetta domenica 9 marzo a colpi - novanta, risulterebbe dalle prime indiscrezioni emerse dall’autopsia - di coltello.

Poi quella veglia, ancora più assurda, con Edlira che aveva riccomposto i cadaveri delle sue tre figlie sul letto matrimoniale dell’appartamento al secondo piano del condominio popolare nel rione di Chiuso. Quindi, a quattro ore dal triplice delitto, Edlira era uscita sul pianerottolo di casa e aveva suonato alla porta del vicino di casa. Sporca di sangue e in stato visibilmente confusionale, al vicino spaventato a morte che le chiedeva dove fossero le sue figlie, lei aveva risposto: «Non ci sono più».

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