Lecco, 7 aprile 2014 - Trasformare mille metri di terreno agricolo in edificabile costa 60mila euro. Far sparire una strada da un terreno che sarebbe stato svalutato dalla costruzione di una strada pubblica costa 15mila euro. Queste le tariffe che il consigliere Ernesto Palermo chiede, in alcune intercettazioni telefoniche e ambientali, per far modificare il Piano di governo del territorio. Il faldone dell’inchiesta della Procura di Milano sulle infiltrazioni malavitose nel tessuto istituzionale lecchese è ricco di passaggi che parlano del Pgt di Lecco, di promesse di modifiche, di garanzie per l’edificabilità di enormi lotti di terreno e lunghe, lunghissime discussioni sulle tariffe da applicare a seconda di quello che si ottiene.

In alcuni passaggi sembra di assistere a una televendita con il «soddisfatti o rimborsati» tanto che nelle trascrizioni Palermo dice: «Se la cosa va in porto c’è da pagare il resto, se non va in porto ne rispondo io». Il Pgt di Lecco, che è stato approvato dal Consiglio comunale ma non ancora adottato, è stato acquisito agli atti dalla Procura e potrebbero arrivare nuovi avvisi di garanzia dall’incrocio dei dati tra le modifiche fatte al Pgt e le promesse di modifiche fatte in cambio di denaro. 

Nell’ordinanza la Procura scrive che nell’aprile del 2011 il consigliere Ernesto Palermo, che era anche componente della V Commissione Urbanistica, sfruttando anche il rapporto con il presidente della stessa commissione Alberto Invernizzi (che non è indagato, ndr), in concorso con Antonello Redaelli richiede a due persone «il versamento del corrispettivo di 30mila euro ciascuno a titolo corruttivo per conseguire il cambio di destinazione di un loro terreno prospettando la possibilità di renderlo edificabile in sede di modifica del Pgt di Lecco con conseguente aumento del valore commerciale». Antonello Redaelli, tra l’altro zio dei due a cui veniva chiesta la mazzetta, funge da intermediario per conto di Ernesto Palermo. Quest’ultimo dal canto suo informa Mario Trovato del clan Coco Trovato, di tale richiesta corruttiva, circostanza che indica la riferibilità di questa condotta criminosa ai disegni non solo personali di Palermo ma «dell’associazione criminale nel suo complesso nell’ottica di ampliamento della sua influenza politico istituzionale oltre che di reperimento di ulteriori risorse economiche».

Le due persone a cui era stata chiesta la mazzetta ad un certo punto non aderiscono alla richiesta cercando di ottenere la modifica di destinazione del terreno tramite una terza persona. Gli uomini dell’organizzazione, appreso quanto stava accadendo e non avendo ricevuto la retribuzione richiesta, hanno bloccato la modifica della destinazione del terreno in commissione. Tra maggio e giugno 2011 grazie alla mediazione di Claudio Bongarzone il consigliere Palermo si accorda con Claudio Crotta per avere 15mila euro al fine di togliere dal Pgt la realizzazione di una strada programmata sul terreno dello stesso. In una intercettazione Palermo garantisce l’eliminazione dicendo: «quella cosa lì gliela faccio al mille per mille però ci vogliono 15mila euro».