Lecco, 25 marzo 2014 - L’Arte mondiale sbarca a Lecco con la mostra (aperta sino al 13 luglio) «Nel segno di Picasso»: 120 incisioni realizzate dal genio spagnolo dal periodo blu al dopoguerra. Inaugurata da una calorosa partecipazione al nuovo polo «Palazzo delle Paure», l’esposizione dedicata alle opere grafiche originali di uno dei più grandi maestri del XX secolo, celebra i trent’anni di attività della Galleria Bellinzona. Ad animare la serata d’inaugurazione il sindaco di Lecco Virginio Brivio, l’assessore alla Cultura Michele Tavola, la direttrice del settore Cultura Giovanna Esposito, la direttrice di Villa Manzoni Barbara Cattaneo e soprattutto il brillante ed esuberante gallerista Oreste Bellinzona. La mostra, a ingresso libero, è un regalo alla città di Lecco alla scoperta di un patrimonio di inestimabile bellezza.

Se siamo abituati a celebrare Picasso per i dipinti Guernica o Les demoiselles d’Avignon, inizieremo a conoscerlo secondo una nuova luce: il percorso, infatti, mostra l’evoluzione stilistica dell’artista nelle sue opere grafiche abbracciando un periodo di tempo che va dagli anni giovanili fino alla maturità. Acqueforti, xilografie, litografie, acquetinte, bulini e libri d’artista: l’impeto creativo e la genialità di Picasso vengono ripercorsi secondo l’eclettismo dell’autore. Un artista di rottura, alla continua ricerca, moderno nelle forme e allo stesso tempo rispettoso del mondo classico, nostalgico dei tempi antichi con uno slancio verso la modernità. « Picasso a Lecco è frutto di quella sinergia pubblico-privato tanto spesso evocata dalla politica ma che con sempre maggiore frequenza dovremo essere capaci di realizzare», ha commentato il Sindaco di Lecco Virginio Brivio.

Il viaggio nelle incisioni, ricche di tonalità e tinte chiaroscurali, si apre con il ciclo «I saltimbanchi», uno sguardo al mondo circense con il quale l’artista viene a contatto a Montmartre, realizzati a cavallo tra i periodi blu e rosa. Tra questi spiccano «Les pauvres» e la mitica incisione «Le repas frugal»: un uomo scavato dalla fame, una donna seduta, un abbraccio in un’atmosfera irrequieta. Il percorso prosegue con «Sogno e menzogna di Franco», incisioni intrise di denuncia storica che raccontano la tragicità della guerra civile spagnola. Interessante è anche il confronto tra i fogli creati per illustrare le poesie di Luis de Gongora, poeta del siglo de oro spagnolo ribattezzato come «padre della poesia moderna», con quelli realizzati per la Carmen di Prosper Mérimée.

La rassegna lecchese presenta infine la «Celestina», lastre realizzate da Picasso novantenne, in cui l’artista illustra l’omonimo capolavoro dello scrittore Fernando de Rojas con una particolare attenzione per i nudi femminili. Il Palazzo delle Paure si animerà nei prossimi mesi con iniziative culturali, incontri, visite guidate, moduli didattici gratuiti e laboratori attivi per bambini a cura di Materia Viva. L’obiettivo di questi incontri e momenti di coinvolgimento è tradurre il linguaggio di Picasso concentrandosi su alcune sfumature della sua vita come gli amori o la danza. «Perché proprio Picasso? Semplice.Sono partito con un illustre sconosciuto all’epoca come Vitali e ora arrivo ai Saltimbanchi di Picasso, che è il più bravo di tuttiNon rinnego nulla, sia chiaro ma è la mia vita professionale che mi ha portato sin qui anche grazie a molti amici».