Merate, 22 marzo 2014 - Si prendevano quello che volevano, soldi ma anche ciò di cui l’artigiano e il commerciante vivevano e che serviva loro per lavorare. E se solo si azzardavano a lamentarsi passavano subito alle maniere forti: insulti, minacce e poi le botte e le bastonate. Con l’accusa di estorsione sono finiti in manette Pasquale De Martino, trentenne di Bernareggio, figlio di un capetto della mala brianzola e Ivan Airoldi, 38enne di Usmate Velatte, entrambi con precedenti nel settore del racket. Li hanno catturai questa mattina all’alba, sabato, i carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Merate.

Dagli accertamenti è emerso che in pochi mesi hanno spillato almeno 9mila euro in contanti a due imprenditori che abitano e operano in provincia di Lecco e in quella di Monza. Li stavano riducendo sul lastrico, per questo uno ha bussato alle porte dei militari alle dipendenze dl capitano Giorgio Santacroce e sono scattate le indagini, tutt’ora in corso, poiché si presume che nella loro rete siano caduti parecchi operatori economici della Brianza e possano essere stati spalleggiati da altri complici.

A casa loro gli investigatori comandante dal luogotenente Germano Montanari hanno recuperato un arsenale in coletti a serramanico, una stecca da bigliardo utilizzata come spranga, denaro, assegni e cocaina. Il colonnello Rocco Italiano, numero uno dell’Arma lecchese, si è complimentato con i proprio sottoposti per l’operazione denominata in codice “Pizzo”, ma pure esortato tutti coloro che hanno avuto a che fare con i due arrestati a farsi avanti e denunciarli.