Lecco, 19 marzo 2014 - C’erano mamma Marinella e papà Aldino ad accogliere le spoglie di Marco, ancora una volta tragicamente uniti a distanza di diciassette anni nella scomparsa di un figlio. Nel 1997 il primogenito Giorgio strappato alla vita da un banale incidente - se banale può essere un incidente che si porta via un ragazzo, che ancora non aveva compiuto trent’anni - in bicicletta sulla Super 36 e ora Marco, caduto sulla Chandelle a pochi metri dal completamento (prima ripetizione solitaria in invernale) della via Jori Bardill sul Pilone centrale del Freney, sul Monte Bianco.

Nella sede dei Gamma il feretro è giunto poco prima delle 15.30 e poi trasportato (a fatica) sulle strette scale esterne in ferro (FOTOGALLERYche conducono all’interno. Lì Marco era cresciuto, lì aveva sviluppato le sue amicizie, lì nel gruppo che papà Aldo (alpinista pure lui) aveva fondato nel 1977 si sentiva a casa sua.

Tra loro anche i fratelli Daniele e Robi Chiappa, il primo (a soli 24 anni in vetta al Cerro Torre nel ’74 con Casimiro Ferrari) non c’è più, il secondo c’era ieri in corso Promessi Sposi «perchè Marco era come un figlio per me». Intanto la bara di legno chiaro veniva adagiata al centro della sala, sopra una corda e una foto sorridente di Marco. Tutt’intorno altre foto del «Butch» in azione. Appeso c’è anche il vecchio manifesto che celebra un’altra prima invernale in solitaria, la via Solleder, in Civetta (14-18 gennaio 2000), forse la sua più grande impresa in assoluto.

Sul tavolo, di fianco a due file di sedie color azzurro, sono invece posizionate le foto scattate da Marco ed estratte dalla fotocamera digitale trovata nello zaino a fianco del suo corpo. Sono foto stupende - «Sono nel posto più bello del mondo», aveva del resto scritto in uno degli ultimi sms ad un amico -, sono le ultime foto scattate in vita da Marco mentre si apprestava a completare gli ultimi tiri della via e coronare il suo sogno.

Proprio lì papà Aldo si è soffermato a lungo a discutere con due vecchi amici: Giorgio Redaelli, alpinista pure lui e Ragno e Giambattista Valsecchi, papà di Franchino, amico d’infanzia di Marco e Giorgio con i quali arrampicava e ammesso nei Gamma nel 1994 (alla memoria), dopo che l’anno prima una scarica di sassi se l’era portato via mentre saliva (in solitaria) un canalone in Alta Val Zocca.

Più in là mamma Marinella a ricevere abbracci degli amici di Marco. Lei con l’unico figlio rimastole viveva a stretto contatto nella conduzione del «2184», il ristorante che il «Butch» aveva aperto ai Resinelli giusto per non rimanere troppo lontano dalla sua Grignetta. Quella Grignetta che dalla sede dei Gamma brillava sotto un sole caldo e un cielo inusualmente limpido, quasi a rendere omaggio a questo suo figlio a cui oggi - in Basilica (alle 14.30) - la città e gli amici daranno l’ultimo saluto per poi riposare insieme all’amato Giorgio nel cimitero di Castello.