Lecco, 2 febbraio 2014 - I lavoratori della Leuci chiedono garanzie sul proprio futuro. Ieri mattina si sono ritrovati in piazza Diaz a Lecco, di fronte a palazzo Bovara, per cercare di capire quale sarà il loro futuro. «Si parla molto della nostra situazione - afferma Germano Bosisio, rsu -, ma di concreto non sappiamo ancora nulla. Noi porteremo sempre avanti la nostra idea riguardo alla Cittadella della luce e dell’energia sostenibile, secondo noi unico avvenire possibile per la Leuci». Dalle 10 alle 12 poco più di un centinaio di lavoratori hanno presiato la piazza di fronte al palazzo comunale. Non c’erano solo gli ex dipendenti dell’azienda di via XI febbraio, ma anche alcuni operai e impiegati di Moto Guzzi, Marcegaglia, Bessel Candy e altre realtà.

Hanno sfidato il freddo pungente e la pioggia, il tutto per ricordare alle istituzioni e ai cittadini lecchesi che la loro situazione non si è ancora conclusa, ma anzi, proseguirà ancora per parecchio tempo.«Inoltre vogliamo sapere quando ci sarà il tavolo provinciale di coordinamento, istituito per il futuro della Leuci - indica Maurizio Esposito, rsu -. Per ora non sappiamo nemmeno le condizioni della trattativa tra il proprietario Giuliano Pisati e le istituzioni».

I lavoratori hanno distribuito volantini, sui quali è spiegata la situazione, a tutti i passanti per la piazza. Non ci sono stati invece incontri con i rappresentanti di Comune e Provincia. Ora quindi gli ex dipendenti fanno il tifo per la Cittadella della luce, considerato il vero punto da cui ripartire per non gettare al vento il ricco e tradizionale passato della Leuci. Dopo quasi un secolo a fabbricare lampadine l’azienda continuerebbe a rimanere nel settore. La cittadella potrebbe partire grazie alla Conbustion&Energy di Vincenzo Di Giovine, che secondo gli ultimi accordi dovrebbe rilevare una parte dell’area e garantirà l’occupazione di alcuni dipendenti. Un altro spicchio andrà a Gabriele Vitali della Vita Consulting di Barzanò, azienda di cosmetici, che assumerà altri ex lavoratori.

L’ultimo terzo, la palazzina amministrativa, dovrebbe rimanere a Pisati. Se gli accordi dovessero rimanere questi verranno assunti tra i 25 e i 40 degli attuali 85 operai e impiegati ora in mobilità dopo l’esperienza in Leuci. La parte che rimarrà al patron della Relco potrebbe invece cambiare destinazione d’uso. Sul Pgt adottato a Palazzo Bovara infatti è stato scritta la variazione, da industriale a commerciale e residenziale. Ma l’obiettivo degli ex dipendenti è quello di far rinascere dalle ceneri della storica azienda di impianti illuminanti una nuova impresa che possa competere nel mercato come leader nel settore. La Leuci era nata nel 1919 e fino a pochi anni fa dava lavoro a centinaia di persone stando sempre immersa nella realtà lecchese. Negli anni ‘60 Mario Ceppi, titolare dell’azienda di via XI febbraio, aveva portato la Calcio Lecco in serie A. Dopo di lui il timone della fabbrica passò al nipote Carlo Rizza. E poi, negli anni 2.000, a Pisati.