Robbiate (Lecco), 16 febbraio 2014 - Studia lingue straniere all’Università, ma per passione si diletta a costruire mobili e lavorare il legno, come un novello mastro Geppetto. Un hobby cominciato quasi per caso, senza un perché, navigando in internet e visionando qualche video e tutorial che insegna il mestiere. Si è messo alla prova, ha costruito un tavolo, poi una panca, ci ha preso gusto e adesso Francesco Verza, 22 anni di Robbiate, potrebbe collaborare con i vertici di una importante società lettone specializzata nella realizzazione di attrezzi da intaglio, in particolare per produrre un’ascia che potrebbe finire nelle mani dei carpentieri di tutto il globo.

Sì, proprio un’accetta, di cui ha studiato i minimi dettagli affinché sia resistente, duratura, ergonomica, leggera ed equilibrata da impugnare. Tutto grazie ad un concorso che sta spopolando sul web tramite il più celebre dei social network, Facebook, che da luogo di intrattenimento virtuale sta anche diventando un posto reale dove proporre idee e valorizzare talenti.

Grazie a un migliaio di «mi piace» o «like» le sue tavole e la sua idea hanno già sbaragliato un’ottantina di concorrenti ben più esperti e quotati di ogni angolo del globo, che vivono e operano in 23 nazioni diversi. Si è piazzato al secondo posto in assoluto e si è conquistato un posto di diritto per la finalissima delle selezioni a tre. Non ci sperava nemmeno lui, ma la vittoria è davvero a portata di mano. «Il mio modello è basato sulla rielaborazione di un arnese che ho acquistato cinque anni fa in un mercatino di paese, quando ho cominciato a cimentarmi con la falegnameria - racconta -. L’ho pagato appena cinque euro, ma mi sono trovato immediatamente bene. Continuo a utilizzare quell’ascia, il peso e la sensazione che riserva sono buone. Pur essere la migliore che abbia mai avuto si possono però apportare piccoli miglioramenti, come alla lama per mantenerla più affilata, alla stabilità, al design, la forma».

Dettagli, per i profani, ma che a quanto pare hanno segnato la differenza e riscosso il plauso degli operatori del settore, un risultato di per sé già eccezionale, ma ancora più sorprendente se si considera che il giovane brianzolo non dispone di un vero e proprio laboratorio, si arrabatta nello scantinato di casa, da dove sforna pezzi d’arredo che non hanno nulla da invidiare alle opere di provetti artigiani. E chissà mai che in tempi di crisi la scoperta dell’antica arte dei falegnami non diventi un’opportunità per il futuro. «Al momento non ci penso, è un svago, la mia priorità resta la laurea - spiega lui -. Poi vedremo, potrebbe rappresentare una buona alternativa alla probabile disoccupazione».