Dorio (Lecco), 1 febbraio 2014 - Una chiamata improvvisa e inaspettata nel primo pomeriggio sul cellulare di Michela Bettega. Così ieri sono riprese d’impeto le ricerche di Samuele Fraquelli il 42enne scomparso dal 14 dicembre sulle montagne sopra Dorio. A telefonare a Michela la sensitiva di Abbadia Rachele Ciappesoni che ha raccontato di aver sognato Samuele «che era in un grande prato con un casello nel mezzo, Samuele camminava attorno al casello, era confuso e aveva freddo. Sento che è vivo e che è in questa situazione. L’ho sognato la notte scorsa, già da qualche tempo avevo delle sensazioni, ma adesso si sono fatte fortissime».

I familiari di Samuele hanno voluto tentare anche questa pista e in meno di un’ora lo zio Pierluigi Vitali, la sorella Serena, il fratello Sebastiano e la mamma Maria Rosa hanno raggiunto altri volontari per salire nella zona in cui Samuele è scomparso il 14 dicembre scorso. Per un paio d’ore si è cercata una zona che corrispondesse alla descrizione della sensitiva ma l’esito è stato negativo. «Io sono certa che lui si trova in una situazione come quella che ho descritto – ha spiegato la Ciappesoni – non sono però riuscita, per ora, a capire in luogo, ma resto convinta che sia nella zona in cui è sparito. Mi sento che lo troveremo, posso sbagliarmi, ma mi sento che è vivo e che lo troveremo. Io con la pranoterapia faccio guarigioni a distanza usando le foto, ho messo come sfondo sul telefono la fotografia di Samuele e sicuramente verrà a cercarmi, io lo tengo fra le mani, prego la Madonna e spero di riuscire ad avere da lui un’indicazione precisa sul luogo dove si trova. Continueremo le ricerche e resteremo in contatto con la famiglia».

Rachele Ciappesoni ha spiegato di avere questo dono probabilmente da sempre ma di averlo sviluppato veramente solo negli ultimi anni unitamente alla pranoterapia. «La notte scorsa – spiega la sensitiva – non ho parlato con Samuele, l’ho visto in questo prato che camminava e che non stava bene ma non sono riuscita a comunicare, l’ho visto spaesato. Spero nei prossimi giorni di riuscire a rafforzare il contatto e di riuscire a parlare per avere indicazioni sul punto in cui si trova». I famigliari sono determinati a non lasciare nessuna strada intentata.