Bellano (Lecco), 24 gennaio 2014 - Che fine ha fatto Samuele Fraquelli? Questa la domanda che si pongono i famigliari, la gente e anche la trasmissione «Chi l’ha visto» che mercoledì sera ha dedicato ampio spazio al caso del 42enne bellanese scomparso il 14 dicembre dell’anno scorso. Quello di Samuele Fraquelli è veramente un caso misterioso e particolare. Sono soprattutto le modalità della sparizione ad essere di difficile lettura. Infatti il piastrellista è sparito nella zona di montagna sopra Dorio, nei pressi di una baita di famiglia, dopo aver lasciato l’auto aperta in uno spiazzo. 

Fraquelli è svanito nel nulla, non ha lasciato tracce, anche i cani molecolari hanno seguito una pista fino a un certo punto e poi si sono bloccati come se il 42enne fosse letteralmente sparito nel nulla. Allontanamento volontario, suicidio, disgrazia o addirittura rapimento: sono tutte aperte le possibilità.
«Siamo distrutti dall’attesa – afferma la moglie Michela che a casa con le due figlie aspetta di avere notizie – non riusciamo a capire per quale motivo stia accadendo tutto questo. Sono convinta che Samuele non se ne sarebbe andato così senza un motivo, soprattutto per il legame fortissimo che ha con le nostre bambine. Sono passati quaranta giorni e non riuscirebbe a restare così tanto tempo senza sentire le bambine. Ho paura che sia successo qualcosa di brutto o che non sia possibile per lui comunicare».

Di fatto la famiglia è abbastanza convinta che Samuele non avrebbe commesso suicidio data la sua profonda fede cattolica. Proprio la possibilità di una crisi mistica del 42enne è tra le piste ritenute credibili per la scomparsa.  «Lui aveva il desiderio – spiega Michela – di cambiare vita e fare l’esperienza in una comunità che vive secondo il nuovo testamento, ne aveva parlato anche con me per valutare la possibilità di fare questo passo, io però non avevo voluto perchè era uno stravolgimento della vita anche per le bambine e non me la sono sentita. Per questo abbiamo fatto delle verifiche per capire se lui è andato in una di queste comunità ma non risulta da nessuna parte. Poi sono convinta che se avesse fatto una scelta del genere lo avrebbe detto, non avrebbe rotto i rapporti in un modo così soprattutto per le bambine. Inoltre non avrebbe nessun senso essere andato sulle montagne e lasciare la macchina in quei posti per poi dover tornare a valle per andare via, non ci sarebbe nessuna logica». 

Ora la famiglia resta in attesa che l’ampio servizio di «Chi l’ha visto» possa far arrivare qualche segnalazione per eventuali avvistamenti perché anche su questo fronte il caso è atipico. Infatti, anche se sbagliate, arrivano di norma delle telefonate per presunti avvistamenti mentre nel caso di Samuele nessuno ha segnalato nulla.