Bosisio Parini (Lecco), 21 gennaio 2014 - Tanta paura per i genitori dei bambini dell’istituto «Carlo Mira» di Bosisio infatti un piccolo della scuola materna è stato colpito da meningite e venerdì è stato ricoverato in ospedale a Lecco a causa della febbre molto alta. I medici dopo le prime analisi sul bambino di tre anni si sono resi conto che si trattava di meningite, hanno quindi immediatamente provveduto a sottoporre il piccolo alle cure antibiotiche e nel contempo hanno allertato l’Azienda sanitaria locale per le procedure previste dal protocollo per contenere il contagio. La forma di meningite che ha colpito il bambino fortunatamente non era particolarmente aggressiva e questo ha consentito di curarlo senza che riportasse conseguenze. Ieri poi sono state messe in atto le procedure previste da Asl per la profilassi degli altri bambini della materna statale di Bosisio.

Il sindaco Giuseppe Borgonovo ha seguito la situazione durante tutte le fasi e spiega: «Fortunatamente il bimbo sta bene, tutto è tornato alla normalità». Dopo queste prime buone notizie il sindaco ha voluto però condividere l’attività con le famiglie e sottolinea: «Ho ritenuto giusto che all’incontro con i genitori per spiegare la situazione ci fossi io come rappresentante delle istituzioni, anche la preside della scuola Simona Anna Toffoletti ha partecipato alla riunione. L’Asl ha chiarito che non giudica preoccupante il caso, la possibilità di contagio o pericolo per incolumità sono infinitesimali, ma per ragioni di prudenza hanno invitato a fare la profilassi e quindi ieri pomeriggio all’asilo abbiamo fatto un incontro con i genitori per spiegare tutto».

L’Asl ha stabilito che la profilassi è necessaria solo per bimbi che avevano avuto un contatto diretto con il bambino malato che è italiano, mentre familiari e altri bimbi che non hanno avuto contatti diretti non devono sottoporsi all’assunzione per due giorni di un antibiotico. Per sicurezza i bambini dovranno essere monitorati per una decina di giorni, se non si presenteranno sintomi tutto sarà risolto. «Dopo le spiegazioni – afferma Borgonovo - tutto è tornato alla tranquillità, i genitori si sono tranquillizzati perché logicamente erano molto preoccupati. Alla fine a una sessantina di bambini sono stati dati gli antibiotici».

di Stefano Cassinelli