Colico, 31 dicembre 2013 - "Ma come si fa a lasciare un uomo per quasi un’ora ferito e incastrato su un albero con i vigili del fuoco e l’equipaggio dell’ambulanza che chiedono un medico e nessuno che arriva?". La domanda la pone Alessandro Bonetti ancora ai piedi dell’albero su cui è rimasto ferito suo padre Silvano, classe 1961. "Grazie al cielo le ferite riportate da mio padre non si sono rivelate gravi, ma per un’ora è rimasto incastrato a sei metri di altezza senza l’ausilio di personale medico e nella più totale incertezza sulla sua gravità. Io ero lì impotente che assistevo alle telefonate della Croce rossa e dei pompieri che chiedevano alla centrale operativa del 118 di mandare un medico ma continuavano a dirgli di aspettare. Alla fine i vigili del fuoco hanno dovuto intervenire senza l’ausilio di un medico perché mio padre non poteva più sopportare il dolore. Il medico è arrivato dopo più di un’ora quando lo avevano già messo in ambulanza. Se avesse avuto un’emorragia o problemi alla colonna vertebrale sarebbe stato spacciato".

Lo sfogo del giovane è duro e amaro ma la scena era terribile. Silvano Bonetti era su un grosso castano, in località Posallo a Colico, per la potatura perché alcuni rami toccavano il tetto di una casa vicina. Un grosso ramo, circa 250 chili, mentre veniva tagliato si è spezzato e girandosi ha schiacciato l’uomo contro il tronco dell’albero con un gamba piegata dietro la schiena e il corpo imprigionato.
Bonetti era bloccato e sofferente e il figlio ha chiamato il 112 alle 10.25, la chiamata alla Cri dalla centrale operativa del 118 è arrivata alle 10.38 e 42 secondi e alle 10.50 l’ambulanza era sul posto. Mentre si attendevano i pompieri da Bellano alcuni residenti hanno cercato di fare qualcosa ma l’uomo era incastrato a circa sei metri di altezza. Nel frattempo dall’ambulanza è partita la richiesta di avere un medico ma la centrale operativa ha detto di attendere che l’uomo fosse portato a terra dai pompieri. I vigili del fuoco giunti sul posto hanno avviato le procedure per il recupero dell’uomo e hanno insistito affinché venisse mandato sul posto un dottore vista la situazione estremamente delicata. Solo a quel punto la centrale operativa ha autorizzato l’invio dell’automedica ma invece di quella di Bellano hanno mandato quella di Gravedona allungando notevolmente i tempi di arrivo. Poi l’automedica non trovava il luogo dell’incidente a Posallo per cui un mezzo dei vigili del fuoco è dovuto andare a recuperare il mezzo di soccorso.

A quel punto Bonetti era già stato recuperato e messo in ambulanza, fortunatamente le sue condizioni non erano gravi perchè se lo fossero state non era presente sul posto nessun medico per poterlo aiutare. "È stato terribile – racconta Alessandro – perchè mio padre soffriva e nessuno era in grado di aiutarlo e il medico non arrivava mai".