Missaglia, 22 dicembre 2013 - Qualcuno l’ha morsicata ripetutamente al volto, procurandole profondi tagli al labbro e all’orecchio. Con tutta probabilità è stato un compagno d’asilo, ma le educatrici non si sarebbero accorte di nulla. Sulla vicenda i carabinieri vogliono ora vederci chiaro. Ad essere presa a morsi l’altra mattina è stata una bimba di appena quindici mesi di Missaglia, che frequenta un asilo nido a Montevecchia. Adesso la piccola è ricoverata in osservazione al Mandic di Merate. Le sue condizioni sarebbero buone, la prognosi per lei è di appena una settimana, sebbene una delle morsicature avrebbe provocato anche un’infezione, un’otite comunque non grave.

É stata la mamma ad accompagnarla in ospedale, quando si è accorta degli strani segni che le deturpavano il viso della figlia. I medici di guardia del Pronto soccorso del presidio brianzolo hanno immediatamente intuito che si trattava di nette incisioni provocate da morsi. Non c’erano molti dubbi. La mamma tuttavia avrebbe sostenuto di non saperne nulla, inoltre non si sarebbe nemmeno avveduta subito delle lesioni sulla faccia della bambina, ma solo diverso tempo dopo averla ritirata dalla scuola e riaccompagnata a casa.

Per questo i medici hanno preferito informare dello strano episodio anche gli operatori del 112. I militari dell’aliquota Radiomobile della Compagnia di Merate alle dipendenze del luogotenente Emanuele Peritore hanno raccolto le testimonianze della madre e sequestrato la cartella clinica, ma hanno sentito anche le maestre della struttura dell’infanzia: pure loro avrebbero riferito di non aver proprio visto quegli sfregi sul visino della piccola alunna né di aver assistito a eventuali litigi tra lei e altri amichetti.

I contorni della vicenda insomma sono ancora poco chiari, come le versioni discordanti ancora tutte da verificare. «Sono in corso accertamenti - si limita a spiegare il capitano Giorgio Santacroce, comandante dell’Arma cittadina -. Sembrerebbe che a morderla sia stato un altri bimbo verosimilmente durante la sua permanenza all’asilo nido». Al momento sotto la lente di ingrandimento degli investigatori è finito soprattutto l’operato delle insegnanti.

«Dobbiamo stabilire se da parte loro ci sia stata una “culpa in vigilando”, ovvero se non abbiano sorvegliato come ci si aspetterebbe i bambini loro affidati», prosegue l’ufficiale. Gli altri genitori dei piccoli iscritti alla scuola tuttavia difendono le docenti, assicurano che lì non si sono mai verificati problemi e sostengono che per un episodio del genere, che può capitare ovunque, non era proprio il caso di scomodare i carabinieri.

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