Lecco, 5 dicembre 2013 -  «Vogliamo la nuova caserma». Ad esprimerlo sono i 75 vigili del fuoco (74 uomini e 1 donna) con uno striscione davanti alla caserma di piazza Bione. In un momento di forte difficoltà i pompieri di Lecco hanno festeggiato la patrona Santa Barbara. La delusione per la situazione in cui versano le strutture costruite nel 1955  hanno  attenuato la gioia della ricorrenza annuale.

«Il progetto per la realizzazione di una nuova caserma c’è – spiega Diego Busdon, vigile dell’Unione sindacale di base - L’area di proprietà dello Stato è stata individuata presso il Bione e a noi assegnata durante l’amministrazione Faggi. Ora servono 15 milioni di euro per realizzare l’opera, bisogna fare in fretta prima che il Governo decida di venderla per monetizzare».

Tutto è nato dagli accordi presi nel 2007 fra l’amministrazione comunale precedente, Demanio e Ministero degli Interni. Si tratta di un’area nella quale prendono posto gli spettacoli viaggianti ma in particolare è vicina al centro sportivo comunale del Bione dove fra breve inizieranno lavori di riqualificazione.  «Quello che è triste - sottolinea il comandate Filippo Fiorello -, è che la nostra attività al servizio delle persone della comunità non ha riscontro impegno da parte delle istituzioni. Quello che ci consola è il nostro servizio, la passione che ci anima.  Andiamo avanti per la nostra strada». I

l sindaco Virginio Brivio, ha avuto modo di commentare in merito alla caserma: «Al Comune non è stata richiesta l’area del Bione, ora occupata dagli spettacoli viaggianti, nè tantomeno esistono piani finanziari ed esecutivi. Il progetto della costruzione della nuova caserma in riva all’Adda è nella palude amministrativa. Nulla ci vieta di trovare altre soluzioni come l’ampliamento dell'attuale caserma. Questo problema ci sta a cuore». Anche per il vicario episcopale monsignor Maurizio Rolla, nell’omelia ha voluto chiedere>lo sforzo delle istituzioni. In chiusura della festa di santa Barbara sono stati consegnati  diplomi di servizioad  Attilio Caglitore di Messina, Luigi Federici di Lecco e Omar Readelli di Merate.

di Gianni Riva