Lecco, 3 dicembre 2013 - Un assessore. Armando Volonté, uno di quei personaggi politici un po’ snob e che ha un sempre un posto al sole non ha depositato agli uffici comunali la copia della dichiarazione dei redditi. Un atto che viola la trasparenza e la legge che pone dei vincoli agli amministratori locali. «Non ho nulla da nascondere - ribatte l’assessore Volonté -: il mio gesto vuole essere un piccolo atto pubblico di disubbidienza civile per sottolineare come l’attuale Legge sulla pubblicità dei redditi degli amministratori pubblici sia - a mio parere - anacronistica e priva di senso». I motivi? «Per chi non deposita la copia della dichiarazione - prosegue l’assessore Volonté - è prevista una sanzione da 500 a 2.000 euro. È un classico “obbligo all’italiana”: cioè basta pagare e sei esentato». Inoltre l’assessore Volonté chiarisce anche la questione che coinvolge i parenti: «Il governo Monti - sostiene l’assessore - interpretando in maniera distorta il sacrosanto principio della trasparenza, ha introdotto “l’obbligo” (sempre di tipo Italiano ) di depositare anche la dichiarazione dei redditi dei parenti di 1° grado (coniuge, figli, fratelli). Basta però una semplice dichiarazione di diniego degli stessi per esseri esentati dall’obbligo». L’assessore Armando Volonté conclude: «La pubblicazione dei redditi sui siti delle amministrazioni locali ha un unico risultato: un po’ di gossip privo di senso».