Lecco, 29 novembre 2013 - I "furbetti" hanno perso. Sono stati smascherati da Finanza e Polizia locale e adesso dovranno rispondere davanti alla Procura del reato di truffa e indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato. Motivo: hanno chiesto un aiuto economico ai servizi sociali del Comune perché non avevano soldi per mangiare e altri bisogni, invece movimentavano conti bancari e postali arrivando a 100mila euro e alcuni sono possessori di lussuose auto. Nei guai sono finite 53 persone, la metà extracomunitari, sono state denunciate per falsa autocertificazione sottraendo allo Stato 53mila euro. L’inchiesta, affidata al pm Paolo Del Grosso, è nata da controlli della Polizia Locale in collaborazione con il comando provinciale della Guardia di Finanza. L’operazione è stata chiamata «Maglie Strette».

Centotrenta famiglie riguardanti 210 persone hanno richiesto nel 2012 complessivamnente 167mila euro. I contributi variavano da 500 a 3mila euro. «La collaborazione con il comando Provinciale della Guardia di Finanza - spiega il sindaco di Lecco, Virginio Brivio - è stata essenziale ed utile. In un momento di crisi economica ci è sembrato che questa operazione fosse eticamente indispensabile e utile. La crisi non può autorizzare dichiarazioni mendaci perché significa, oltre che il mancato rispetto formale delle autocertificazioni, anche le conseguenze di togliere contributi a persone che ne hanno diritto. Questa operazione non è sola e fine a se stessa, ma si innesca in un contesto più ampio di contrasto all’evasione, come i controlli sulle dichiarazioni in tema di casa e tassa rifiuti. L’obiettivo non è di demonizzare nessuno, ma di dar conto e chiedere ai cittadini del loro operato».

Gli inquirenti: «Parliamo di un’operazione - sottolinea il comandante Provinciale della Guardia di Finanza, Corrado Loero - che ha visto la perfetta collaborazione tra Comune di Lecco, Polizia Locale e Guardia di Finanza che ha dato dei risultati importanti, con un’economia di scala che ha permesso un risparmio di risorse economiche con tempi ristretti. Siamo arrivati ad un punto dal quale si è fatta una fotografia precisa della situazione economica di coloro che hanno fatto richiesta e conseguentemente i controllati non possono più modificare la loro situazione economica». Tutti i dati raccolti sono stati poi trasmessi alla Polizia Locale affinchè potesse verificare e denunciare le 53 persone per illecita percezione di fondi di sostegno al reddito. «L’indagine - interviene il Comandante della Polizia Locale di Lecco, Franco Morizio - è iniziata lo scorso febbraio. Specifico che abbiamo perseguito i disonesti che hanno sottratto somme a chi ne aveva veramente bisogno. Parliamo di persone che hanno aggredito i nostri addetti ai servizi sociali, con una certa prepotenza nel richiedere questi contributi perpetrata nel tempo. Proseguiremo questi controlli ampliandoli a quegli appartamenti dichiarati sfitti che invece sono dati in affitto in nero».

di Gianni Riva