Colico (Lecco), 13 novembre 2013 - Anche il sindaco di Colico ha partecipato alle ronde della scorsa settimana. Raffaele Grega spiega quanto accaduto e sottolinea alcuni aspetti: «Si tratta di una vicenda delicata che creerà visioni diverse su quello che è accaduto. Sono contento d’averlo fatto, vista la situazione e quello che era emerso in consiglio comunale ho voluto andare con il vice sindaco Fabrizio Fomasi a verificare la situazione di persona. Facendo un giro di controllo ho trovato una trentina di persone in prossimità dell’ex pizzeria Bahias nei pressi del laghetto di Piona e con loro sono entrato a controllare l’edificio».

Il primo cittadino spiega la dinamica di quello che è accaduto: «Siamo rimasti in consiglio comunale fin dopo le 23 e sapevamo che c’erano in giro diversi ragazzi sin dalle 20. Alla fine del consiglio, in seguito alle voci e alla tensione che c’era in strada, sono andato in giro con la mia macchina e con il vice sindaco e ho potuto verificare che c’era ancora molta tensione. C’erano una trentina di ragazzi nella zona e mi sono fermato a parlare con loro. C’era questa voce che i ladri fossero dentro il Bahias e allora sono entrato anch’io dentro il locale. 

Non c’era nessuno, cosa che per me era scontata. Ero sicuro che non ci fosse nessuno per mille valutazioni mie e ritenevo non potesse essere diversamente. Dopo questa verifica la maggior parte dei ragazzi, visto che la situazione era sotto controllo, ha deciso di tornarsene a casa e per questo dico che lo farei anche domani. L’ho fatto per poter calmare gli animi e lo rifarei ancora. Hai una situazione sotto gli occhi e devi agire. Un conto è andare alle 20 per coinvolgere la gente a fare le ronde, un conto è intervenire alle 23 in una situazione già in essere. Il mio intento era di verificare situazione e far sbollire gli animi. Uno può leggerlo come vuole ma il mio intento era chiaro.

La mia posizione è quella stabilita con le autorità a partire dal prefetto, però nel limite del possibile il mio dovere è non far degenerare le cose e far raffreddare gli animi. Sono certo che quella sera, dopo che ho fatto questo, la maggiore parte dei ragazzi ha visto che non c’era nessuno e se ne sono andati a casa e gli altri hanno voluto continuare a fare i giri».  Il sindaco non conferma invece di essere entrato nel Bahias con il cric dell’auto e afferma: «Non ho preso il cric dalla macchina, questa affermazione non risponde al vero». Tra la trentina di persone che hanno preso parte al controllo del Bahias sono in molti ad affermare che anche il primo cittadino avesse uno strumento per autodifesa.