Lecco,  6 novembre 2013 - Si indaga sugli strumenti informatici di Aicha - la mamma di Abbadia che venerdì 25 ottobre scorso ha ucciso il figlio Nicolò di nemmeno tre anni con una forbiciata - per trovare riscontri di un’eventuale gelosia nei confronti del compagno, Stefano Imberti. Su richiesta del sostituto procuratore Cinzia Citterio, titolare del fascicolo, il giudice delle indagini preliminari del tribunale di Lecco ha disposto una perizia sull’iPad e sul cellulare della venticinquenne di origini ivoriane.

Dell’accertamento tecnico (irripetibile) sono stati incaricati i professionisti della Global Service srl, azienda di consulenza informatica con sede a Muggiò che dalla giornata di domani cominceranno a passare al setaccio email e account sui profili dei social network (Facebook, Twitter) normalmente utilizzati dalla giovane mamma. La perizia dovrà stabilire se regge il movente a sfondo passionale nel delitto di Abbadia, come peraltro già ipotizzato da alcune testimonianze raccolte dagli inquirenti nell’immediatezza dei fatti.

La pista della gelosia resta dunque il principale movente in campo: da parte loro gli inquirenti vogliono anche capire se si tratta di una gelosia motivata, oppure di un’esagerata lettura dei comportamenti del compagno da parte dell’accusata. Stando all’unica versione - quella di Stefano, appunto, perché Aicha si è chiusa nei suoi silenzi e davanti al giudice si è avvalsa della facoltà di non rispondere - quella maledetta notte i due stavano discutendo (ma non litigando) animatamente ma nulla lasciava intendere che Aicha avrebbe sfogato i suoi rancori nei confronti proprio di Nicolò colpendolo con quella forbiciata che non gli aveva lasciato scampo.

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