Lecco, 28 ottobre 2013 - Un inferno senza fine: quello in cui sarebbe sprofondato un minorenne lecchese. Il ragazzino, navigando su internet, era convito di essersi imbattuto in una coetanea. Invece, a centinaia di chilometri di distanza, c'era un orco che lo avrebbe convinto a spogliarsi, fotografarsi, e poi, sotto ricatto, lo avrebbe perfino costretto ad abusare del fratellino. Un incubo finito solo quando il ragazzo ha deciso di raccontare l'accaduto alla polizia. Stando a quanto emerso dalle indagini della Questura di Lecco, l'orco sarebbe un 40enne di Bitonto, arrestato oggi con le accuse di violenza sessuale, atti sessuali con minorenni, pedopornografia e pornografia minorile. 

L'incubo è cominciato l'anno scorso, quando il ragazzo avrebbe conosciuto virtualmente quella che credeva essere una ragazza della sua età. Prima qualche battuta in chat e la nascita di quella che sembrava un'amicizia tra adolescenti. Poi le richieste, con lo scambio di scatti e video amatoriali in una sorta di relazione intima. Un gioco, inizialmente. Che però nel tempo avrebbe preso una tragica piega. Dopo diversi scambi di materiale fotografico intimo, la "ragazza" (che in realtà era un quarantenne pugliese, come anticipato) avrebbe cominciato a ricattare l'adolescente. Il minorenne, dopo aver realizzato di essere finito in una trappola, si sarebbe trovato completamente in balìa di quel mostro, che lo avrebbe ricattato, minacciandolo di divulgare e pubblicare in rete le immagini compromettenti se non si fosse spinto ancora oltre. Un vortice di terrore: proprio per paura, il ragazzino, come spiegato dalla Questura di Lecco, sarebbe arrivato anche a coinvolgere in questo inferno il fratello più piccolo. Disperato, si è rivolto a un'amica, che lo ha spinto a denunciare tutto.