Lecco, 16 ottobre 2013 - La Guardia Medica si prepara a lasciare gli spazi occupati all’interno del Manzoni. La conferma alle indiscrezioni arriva direttamente dall’Asl dove dichiarano: «Si stanno facendo le valutazioni del caso e la sede futura più probabile è in via Tubi». Da tempo le relazioni tra Asl e Azienda ospedaliera, al di là delle dichiarazioni ufficiali, sono tese sulla questione della continuità assistenziale. Solo poche settimane fa c’erano stati problemi per la gestione delle pulizie negli ambulatori e critiche da parte di alcuni medici Asl nei confronti del triage gestito dal Pronto soccorso.

Altro problema, fresco di stagione, è quello legato al riscaldamento con alcune segnalazioni di condizioni climatiche inaccettabili all’interno degli spazi destinati alla continuità assistenziale, dove ci sarebbe freddo e dove le stufette elettriche utilizzate non sono più fruibili. La domanda che addetti ai lavori e cittadini si pongono è sulla gestione del Pronto soccorso per il futuro in considerazione del potenziale aumento di carico di lavoro.

Questione che il primario del Pronto Soccorso, Luciano D’Angelo, si sente di definire «non preoccupante» sottolineando alcuni aspetti: «In realtà il problema va visto in un altro modo perché si commette l’errore di confondere i ruoli. Di fatto la continuità assistenziale si occupa di cose diverse rispetto al Pronto soccorso. Poi logisticamente al Manzoni il primo posto dove si trova l’utente è il Pronto soccorso e per una serie di questioni diventa un punto di informazione all’utente il triage, ma la continuità assistenziale non fa parte del sistema di Pronto soccorso».

Dopo questa premessa il primario entra nel merito dell’organizzazione e spiega: «Per quello che riguarda il Pronto soccorso l’eventuale spostamento della guardia medica non comporta nessun problema o disagio. La cosa importante in questo contesto di spostamento sarà informare gli utenti del cambio di sede, se la gente sbaglia e arriva qui gli si dovrà dire prendi la macchina e vai in via Tubi. Logicamente penso a una persona che ha semplicemente bisogno di una ricetta non a persone che hanno qualsiasi patologia. Sia ben chiaro che dall’ospedale non mandiamo via nessuno. Certo se una persona ha necessità di una prestazione minoritaria gli verrà data una priorità bassa e questo potrà comportare un’attesa media di un certo tempo. Come gestione ospedaliera non si manda via nessuno, se però è una cosa gestibile con approccio da guardia medica diventa una scelta dell’individuo dove recarsi».

stefano.cassinelli@ilgiorno.net