Merate, 13 ottobre 2013 - A scuola non si impara solo a leggere, scrivere e far di conto, ma anche a zappare la terra. E non esclusivamente per crescere ortaggi, frutta e verdura, ma soprattutto per coltivare la solidarietà e le relazioni umane. Succede almeno all’Iss «Francesco Viganò», dove gli operatori della cooperativa «Paso lavoro», i professori e gli studenti dell’istituto hanno realizzato un orto sociale.

Ad occuparsi direttamente dell’appezzamento agricolo, che si estende alle spalle del plesso didattico, sono due soci della coop che stanno affrontando un momento di difficoltà e stentato a trovare una collocazione nel mondo professionale, guidati da un responsabile esperto dei prodotti della terra. Con loro collaborano una trentina di alunni, alcuni volontariamente, altri obbligatoriamente.

Sono coloro che incappano in punizioni, o perché si sono comportati male, o perché hanno risposto male ai docenti, piuttosto che perché hanno bigiato le lezioni oppure perché si sono resi protagonisti di episodi di bullismo, i quali, invece che “espiare le proprie colpe” con brutti voti in condotta o giorni di sospensione, vengono “condannati” ai lavori forzati armati di zappa, rastrello e annaffiatoio.

L’inizitiva, avviata l’anno scorso, è stata presentata ufficialmente ieri, alla presenza del preside Lorenzo Leando Pelamatti, del sindaco Andrea Ambrogio Robbiani, dei rappresentanti dell’Amministrazione provinciale, del presidente della cooperativa Francesco Colotta, 53enne di Merate che tra l’altro al “Viganò” e soprattutto di di Fabio Carlini, 40 anni di Verderio Superiore, prof di religione e referente del progetto denominato «ortografia sociale». «Si tratta di un’esperienza arricchente, che consente di accrescere la vicinanza a chi è svantaggiato e insieme anche di apprendere l’arte della natura», spiega quest’ultimo.

L'obiettivo è vendere quanto raccolto ai genitori delle ragazze e dei ragazzi del plesso piuttosto che agli amici, in modo da finanziare la proposta e chi vi si dedica: «Vorremmo creare una rete di contatti a cui proporre i nostri prodotti, che sono tutti rigorosamente biologici». Il tempo purtroppo durante la passata stagione non ha aiutato l’impresa, ma adesso è stata installata anche una serra che consentirà di beneficiare del sudore e della fatica spesi anche fino all’autunno inoltrato. Il primo cittadino meratese ha inoltre suggerito di allestire un banco vendita al mercato settimanale e di tentare di partecipare all’Expo 2015. Nel frattempo chi volesse letteralmente assaggiare i frutti della proposta può rivolgersi direttamente a scuola martedì, mercoledì e venerdì mattina.