di Daniele De Salvo

Calco, 28 settembre 2013 - Solo in Municipio sono arrivati oltre 410 curriculum, più quelli inoltrati direttamente ai vertici dell’importante marchio della grande distribuzione e quelli depositati nelle mani degli operatori del Centro dell’impiego di Merate. Stime esatte non sono state ancora formulate, ma sono migliaia i candidati che aspirano a conquistare uno dei circa dei 110 posti da addetto del nuovo supermercato Esselunga di Calco.

In virtù di un protocollo di intesa tra vertici dell’Amministrazione comunale, di Villa Locatelli e della Spa, una ottantina di questi devono essere riservati a persone che abitano o in paese o in zona, con un occhio di riguardo ai disoccupati, ai cassaintegrati e a coloro che stanno affrontando un particolare momento di difficoltà economica. «Le fasi di preselezione sono già in corso e praticamente risultano ormai terminate», commenta soddisfatto il sindaco Gilberto Fumagalli, contento che i proprio compaesani abbiano una opportunità in più.

Quanti hanno superato la prima scrematura, compiuta attraverso un colloquio negli uffici dell’ex collocamento di Lecco, verranno poi convocati dagli esperti della selezione del personale della società a cui spetta il compito di scegliere i «fortunati». Se tutto procederà secondo programma i nuovi cassieri, magazzinieri e banconisti potranno cominciare a timbrare il cartellino a inizio 2014. «In realtà si ipotizzava il taglio del nastro inaugurale entro Natale, ma sono subentrati alcuni problemi e il rischio è che l’apertura slitti a gennaio», conferma sempre il primo cittadino. In particolare è stato chiesto lo spostamento di un metro della rotatoria del centro commerciale. Nonostante l’annuncio della possibilità di un centinaio di nuovi contratti, non mancano tuttavia motivi di perplessità. Innanzitutto nella convenzione si specifica che la società Esselunga Spa «non ha obbligo alcuno nei confronti degli altri soggetti sottoscrittori dei protocollo».

Più che di una convenzione si tratta quindi di un documento di intenti che potrebbe rimanere anche lettera morta. Inoltre si teme che buona parte dei dipendenti del nuovo polo possano arrivare dagli altri centri della zona, come ad esempio Cernusco Lombardone, che dista appena un paio di chilometri da Calco e che certamente subirà un contraccolpo in quanto a vendite ed affari, perchè risulta facile ipotizzare che molti clienti si sposteranno da un posto all’altro, determinando esuberi che potrebbero essere ricollocati nella nuova struttura.