Merate, 25 settembre 2013 - Se i genitori non pagano, i figli non mangiano. Dall’Amministrazione comunale avevano annunciato il pugno di ferro contro i bambini delle famiglie “morose” e dalle parole sono passate ai fatti. Alcuni alunni delle elementari sono infatti rimasti letteralmente a bocca asciutta e non hanno potuto accomodarsi a tavola. Lo conferma l’assessore comunale all’Istruzione Emilio Zanmarchi: «Sono stati sospesi dal servizio di refezione gli scolari le cui famiglie, dopo reiterati e comprovati inviti a regolarizzare la proprio situazione debitoria se superiore a 50 euro non hanno inteso assolvere l’obbligo».

A quanto pare il pugno di ferro ha sortito l’effetto desiderato, perché in molti hanno provveduto subito a saldare il conto. In alcuni casi tuttavia i papà e le mamme sono stati obbligati a ritirare i pargoli dalla mensa perché non in grado di pagare i ticket che hanno subito un brusco rincaro, fino a toccare addirittura sei euro a pasto. Ma per un disguido non hanno trovato posto a pranzo nemmeno alcuni primini a causa di un item del modulo d’iscrizione online. «In ogni caso i bimbi che non sono stati prelevati dai genitori sono stati eccezionalmente accuditi e non sono rimasti a digiuno», garantisce l’assessore. Problemi anche sul fronte del trasporto scolastico: «Sono stati parecchi e indubbiamente con un pesante impatto sugli utenti. L’entrata in servizio del nuovo gestore ha avuto un avvio faticoso per una somma di fattori, ascrivibili a responsabilità plurime di tutti gli attori del processo».

Alcuni bimbi sono stati costretti a rimanere sullo scuolabus per oltre un’ora e mezza, senza che nessuno provvedesse nemmeno ad avvisare i familiari del ritardo. Sono stati messi in campo sia i correttivi di emergenza, sia quelli più strutturali, e la situazione si è normalizzata, ma solo nel giro di qualche giorno. Per questo il monitoraggio prosegue. «Restano segnali d’insoddisfazione da parte di quei genitori abituati dal gestore precedente a modifiche degli orari o delle fermate ufficiali e ad altre “gentilezze” non concordate e normate, ma su cui comunque l’Amministrazione Comunale e il Gestore attuale intendono riflettere e discutere, una volta giunti a una sufficiente stabilità del Servizio»., conclude Zanmarchi. 

di Daniele De Salvo