Lecco, 12 settembre 2013 - Sedici anni appena compiuti a giugno lei, trentasei lui. Si sono conosciuti chattando su Facebook, si sono incontrati di persona e si sono subito innamorati, tanto che l’adolescente è scappata di casa all’improvviso e si è trasferita dall’ uomo, con cui adesso convive, ma senza il consenso esplicito da parte dei genitori.

Per questo sulla vicenda stanno ora indagando i carabinieri, che vogliono andare sino in fondo alla questione, ricostruire l’intera storia, scoprire quando è realmente iniziata, perchè temono che la ragazzina, che dimostra chiaramente di essere nella fase di sviluppo e fisicamente appare addirittura molto più giovane dell’età anagrafica, possa essere stata in qualche modo plagiata.

La protagonista della controversa vicenda è una teenager straniera la quale da tempo però abita in un centro della Brianza lecchese, ospite di alcuni familiari, almeno sino a due mesi fa. Perchè un tardo pomeriggio di luglio i familiari non l’hanno più trovata. Si sono immediatamente allarmati perché non rispondeva nemmeno al cellulare che risultava spento.

Hanno quindi subito sporto denuncia di scomparsa e per tre giorni e tre notti l’hanno cercata ovunque, bussando alle porte degli amici, dei conoscenti, di altri connazionali, fino a quando finalmente non si è rifatta viva con una telefonata durante la quale ha avvisato che stava bene, di aver cominciato una nuova esistenza fuori dalla Lombardia e che voleva essere lasciata in pace perchè in grado di badare a se stessa.

Successivamente è emerso che in realtà si trovava in un piccolo centro della zona a pochi passi da loro, insieme a quello che la diretta interessata ha definito il suo compagno, un italiano del posto di vent’anni più vecchio.

A quanto sembra avrebbero cominciato a frequentarsi virtualmente tramite il più celebre dei social network, poi si sono visti clandestinamente in piazza, per lei è stato un vero colpo di fulmine e lui è riuscita a convincerla a piantare tutti in asso d’improvviso senza raccontare nulla a nessuno e se l’è portata via. 

Il padre e la madre, che per diversi motivi non hanno modo di raggiungere l’Italia, al momento non hanno potuto altro che prendere atto della spiacevole situazione, mentre i parenti non avrebbero competenza giuridica formale per intervenite. Hanno provato a contattarla di nuovo, ad indurla a ripensarci, ad archiviare quanto prima la parentesi della fuga che non si sa dove possa condurla. Dalle prime verifiche risulterebbe comunque che non ha subito alcun tipo di violenza e nemmeno di coercizione. 

La legge tuttavia, che pure ammette rapporti sessuali consensuali tra chi ha sedici anni e soggetti più grandi, vieta l’emancipazione prima della maggiore età. Da qui l’avvio degli accertamenti, anche per capire se, come si teme, il 36enne già in passato abbia avuto contatti con minorenni, magari ancora più piccoli e soprattutto di che natura, per escludere che si tratti di un pervertito o, qualora i dubbi trovassero riscontro, intervenire con i provvedimenti del caso.