Lecco, 4 settembre 2013 - Le ha installato a sua insaputa un rilevato di fughe di gas tarocco, reclamando in cambio il pagamento di 250 euro. Ad ulteriore beffa le ha pure regalato un opuscolo su come difendersi dalle truffe, quasi a voler dimostrare di essere veramente un tecnico onesto.

Ma l’anziana ha sentito odore non di gas ma di patacca e sospettato che qualcosa non quadrava e ha così subito avvisato gli agenti della Polizia che hanno colto in fallo l’imbroglione, scoprendo nel contempo che aveva ingannato anche altri due pensionati nel giro di poche ore. A finire nei guai con la giustizia è stato Z.M., un 23enne di Crema, non nuovo a episodi simili.

Il giovane mercoledì mattina si è presentato all’uscio di un appartamento di via Capodistria, spacciandosi per un incaricato della lettura dei contatori del metano. L’inquilina ultraotantenne le ha aperto la porta e lui in pochi minuti ha montato senza che nessuno lo autorizzasse un marchingegno che dovrebbe avvisare in caso di perdite, sostenendo che il dispositivo sarebbe obbligatorio ma soprattutto chiedendo un compenso di 249 euro.

La donna non ha abboccato all’amo e per guadagnare tempo per chiedere aiuto ha replicato che in quel momento non disponeva dei soldi, invitandolo a ripresentarsi più tardi nel primo pomeriggio per saldare il debito. Quindi, rimasta sola, ha composto il 112 e ha denunciato il tutto agli operatori della Volante.

Il truffatore, non sospettando nulla, è così caduto a sua volta nella trappola tesagli dalla signopra, perché quando si è ripresentato per incassare ad attenderlo ha trovato i poliziotti che hanno fermato lui e due complici, anche loro pregiudicati. Gli accertamenti successivi hanno poi permesso di scoprire anche altri due casi uguali.