Colico, 30 agosto 2013 - Il mago delle truffe telematiche abita a Colico. Si chiama Luca B., ha 35 anni ed ha imbrogliato decine e decine di persone, almeno una cinquantina, probabilmente di più, proponendo all’apparenza imperdibili occasioni attraverso i siti internet di aste online, vendendo di volta in volta telefonini, computer, iPhone e smartphone, ma anche stufe in pellet e chi più ne ha più ne metta a prezzi stracciati. Peccato che, una volta incassati i soldi tramite bonifici o tessere prepagate, si sia sempre «scordato» di spedire la merce richiesta e venduta. Nonostante le ripetute segnalazioni purtroppo nessuno delle vittime cadute nella sua rete informatica è riuscito a riottenere la restituzione del maltolto, perché, almeno ufficialmente, è un nullatenente, non ha un lavoro e nemmeno una casa e quindi niente che possa essergli pignorato per risarcire i malcapitati di turno. Così continua imperterrito a imbrogliare ignari acquirenti insieme alla propria compagna.

Per convincere i navigatori del web a caccia di affari che di lui ci si può fidare ricorre ad un trucco semplice ma a quanto pare molto efficace: a chi lo contatta, invia tramite mail una copia del documento di identità con tanto di foto e recapito, ma con la data di nascita modificata ogni volta, e una sorta di foglio scritto a mano con cui si impegna formalmente ad onorare gli impegni assunti, una sorta di atto autografo privo di qualsiasi valore che tuttavia sembra funzionare e tranquillizzare anche i più scettici. Nel giro di un paio d’anni avrebbe intascato complessivamente migliaia di euro a più riprese a seconda dei prodotti propinati e di cui nella pratica non si è mai vista l’ombra se non in fotografia. A volte ha intascato 200 euro, altre volte 300 e altre ancora fino a mille.

Tra chi ne ha fatto le spese ci sono anche gli amministratori locali di Olgiate Molgora, i quali, per dargli una mano e soprattutto garantire un tetto ai suoi figli piccoli, gli avevano assegnato un alloggio popolare, che però il 35enne ha pensato bene di subaffittare irregolarmente e in nero, senza tra l’altro pagare il canone pattuito. «Quando abbiamo scoperto il raggiro, lo abbia ovviamente sfrattato - spiega l’assessore ai Servizi sociali Ambrogio Sala -. Poi si è trasferito verso l’alto Lario a Colico dove a quanto pare continua tranquillamente a compiere raggiri, proprio come succedeva quando si trovava qui a Olgiate». La sua cattiva fama tra il popolo del web è tale che di lui si sono occupati anche i giornalisti della rubrica «Costume e società» del Tg2, che hanno raccolto la testimonianza di alcuni dei numerosi truffati. In attesa che i magistrati chiudano il cerchio delle indagini, dai carabinieri, oltre a invitare chi è stato raggirato a farsi avanti, avvertono che il lecchese cambia spesso nome, ma consigliano anche di non cedere alla tentazione di improponibili offerte.