Oliveto Lario, 25 agosto 2013 -  «L'anno prossimo non verremo più qui». Lo sguardo di Rachel Pratt è stanco, come dopo un’estate trascorsa a litigare con i vicini. Ma lei, nella sua villa circondata da un grande parco a Oliveto Lario, di vicini non ne ha. Ma è come se li avesse, e sono sempre tantissimi e spesso indisciplinati.  Perché ogni week end l’ingresso alla sua casa viene occupato dalle auto dei turisti domenicali che assaltano le spiagge pubbliche nel loro turismo selvaggio. Molte volte un fumo denso arriva fino a casa e, come se non bastasse, ogni tanto alcuni entrano nel parco. Barbecue e campeggi abusivi ormai d’estate sono le caratteristiche di questa parte di lago di Como. l tutto in uno scorcio di Lario che si trova  a meno di dieci minuti da<WC>lla perla delle perle: Bellagio.


«Sabato e domenica è sempre un problema – spiega la donna –, Dobbiamo fare i conti con tantissimi disagi. Molti turisti lasciano le auto davanti al cancello, quando chiediamo loro di spostare la vettura, molte volte diventano anche aggressivi. Mio marito ha avuto problemi con loro». Rachel, di origine inglese,è arrivata sulle rive del Lario nove anni fa. Ma ora vuole andare via. «Mio marito dovrebbe vendere la casa – continua –: questa è la nostra residenza, anche se siamo qui solo  per una parte dell’anno. Ma ogni volta arriviamo  per rilassarci, mentre poi dobbiamo sempre litigare con i turisti della domenica».

E se a pochi chilometri di distanza George Clooney fa da cicerone con i suoi amici di Hollywood raccontando le bellezze del Lario, Rachel vuole andarsene, non perché non sia più affascinata dal Lario, ma per colpa del turismo selvaggio. Se la passa un pochino meglio Laura Paiardi, titolare del bed and breakfast «L’erica». La struttura sorge in una zona vicina al lago, ma non così tanto da risentire del turismo selvaggio. «Il problema per noi è quando parcheggiano dappertutto – indica – per il resto non sentiamo molto il disagio».

Ci sono zone del comune di Oliveto che infatti non sono toccate dal problema. Ma da operatrice nel turismo la titolare è preoccupata. «In questi anni la situazione è andata peggiorando sempre più – afferma –. Non è una questione numerica, ma di inciviltà e di aggressività. Purtroppo noi ci sentiamo lasciati soli dalle istituzioni e dalle forze dell’ordine». Non sono servite chiamate alla polizia locale, lettere al sindaco o richieste di aiuto. «Una volta qui sulle spiagge di Onno arrivavano le persone benestanti di Lecco – prosegue –, ma ora non è più così».

Flavio Bonzi, insieme a Paiardi, ha gestito per una quindicina di anni il camping La Fornace. «Il tratto di spiaggia privata confina con quella pubblica e di notte, spesso, si intrufolava gente abusivamente – spiega –. Nel corso degli anni queste spiagge si sono riempite sempre di più, ma non è mai stato affrontato il problema, addirittura un sindaco in passato sperava che piovesse nel fine settimana per evitare disagi». E mentre a meno di dieci minuti di automobile Robert De Niro sorseggia un caffè in un ristorante bellagino, godendosi il panorama lariano, a Oliveto, dove non hanno nulla da invidiare come bellezza, ogni giorno si litiga tra un barbecue, un metro di spiaggia e un posto per lasciare l’immondizia.

di Fabio Landrini