Merate, 3 agosto 2013 - Allarme meningite al San Leopoldo Mandic, dove un paziente è risultato affetto dal pericoloso morbo. Si tratta di F.B., un 45enne di Robbiate, adesso ricoverato in isolamento nel reparto di Neurologia. Ad accorgersi della malattia sono stati i medici e gli operatori sanitari del Pronto soccorso, a cui il brianzolo si è rivolto nella notte tra mercoledì e giovedì lamentando cefalea e forti attacchi di mal di testa. Formulare l’esatta diagnosi non è stato affatto impresa semplice, perché non accusava febbre alta, uno dei sintomi caratteristici della patologia. Per questo è stato sottoposto a diversi accertamenti clinci, tra i quali la Tac, che tuttavia non hanno evidenziato nulla di anomalo.


Camici bianchi, una volta esclusi possibili altri problemi, hanno quindi intuito quale potesse essere la reale causa del dolore al capo sempre più pressante. L’esame della rachicentesi e il prelievo del liquor, il liquido spinale che in caso di positività assume un particolare colore, ha permesso di confermare i dubbi. All’uomo è stata subito somministrata la terapia antibiotica e non corre più alcun pericolo. Fortunatamente dagli ulteriori test è emerso che ha contratto una forma non meningococcica, che è quella più pericolosa e soprattutto contagiosa. Non c’è dunque alcun rischio di contagio per chi gli è stato accanto e nemmeno per i dottori e gli infermieri che lo hanno assistito. Per precauzione e per monitorare l’evolversi della situazione è stato comunque trattenuto in osservazione. Di quanto successo sono stati come di prassi avvisati sia i vertici della direzione sanitaria sia i responsabili dell’Asl provinciale.

Vicenda analoga si è registrata settimana scorsa, sempre tra le corsie del servizio di emergenza del nosocomio meratese, con un paziente che ha contratto una meningite provocata da una infezione dl batterio dell’escherichia coli. A finire in ospedale è stato un 68enne della zona, adesso in Rianimazione in prognosi riservata. È stato accompagnato al San Leopoldo Mandic in ambulanza dai sanitari del 118 a cui si sono rivolti i familiari la mattina di domenica scorsa, dopo una notte di sofferenza. Non sembrerebbe correre più alcun rischio, a preoccupare è semmai il suo quadro clinico compromesso per alcuni gravi disturbi di salute precedenti. «In simili frangenti solitamente la meningite è una conseguenza di un’altra malattia sottovalutata o di una immunodepressione, cioè dell’abbassamento delle difese immunutarie - spiegano gli esperti del presidio cittadino -. Per evitarla è quindi necessario curarsi in maniera adeguata, senza sottovalutare nemmeno forme influenzali lievi o leggeri stati di malessere che possono degenerare».

di D.D.S.