Olgiate Molgora, 1 agosto 2013 - Moto nel mirino dei malviventi. L’altra notte è stato preso di mira il negozio «Os2e» di via Cesare Cantù a Olgiate Molgora. I ladri nel giro di pochi minuti hanno fatto sparire in tutto quattro moto da cross e da enduro (marca Hm, Honda e Suzuki) per un bottino di circa 15mila euro. Gli intrusi hanno scardinato il cancello carraio che delimita l’attività commerciale e poi forzato una porta del salone. Una volta all’interno hanno caricato probabilmente le motociclette su un furgone e si sono dileguati nel nulla. «É scattato l’allarme, sono subito intervenuti i carabinieri, ma non è servito a niente, perchè i colpevoli sono stati molto veloci - raccontano i titolari dell’esercizio, specializzati anche nella messa a punto di mezzi per gare e competizioni -. Probabilmente hanno preso le prime moto a portata di mano».

É solo l’ultimo di una serie di furti analoghi. Venerdì scorso era stata infatti la volta della rivendita «Tavecchio fratelli» di via Lecco a Castello Brianza, dove sono state rubare altre tre moto nuove di zecca pronte per essere consegnate ad altrettanti clienti, una Gsxr 750, una Gsxr 600 e una Beta 125 da enduro, dal costo complessivo di almeno 30mila euro. «Hanno divelto la porta d’entrata dello spazio espositivo e quindi portato via i tre mezzi - racconta Franco Tavecchio, uno dei proprietari -, ne hanno anche danneggiati altri che però evidentemente non hanno avuto il tempo di prendere. Purtroppo, in base a quello che mi hanno riferito diversi colleghi in questo periodo deve esserci all’opera gente specializzata proprio nei furti di moto».

Sempre settimana scorsa infatti i malviventi hanno assaltato anche un’altra concessionaria di moto e sempre a Olgiate Molgora, proprio poche ore prima del taglio del nastro inaugurale. Le moto con molto probabilità sono destinate al mercato nero dei pezzi di ricambio all’estero, verosimilmente nei Paesi dell’est Europa.  «Senza chiavi di accensione è impensabile che i mezzi rubati possano essere immatricolati e non è possibile nemmeno mettere mano alle centraline e alle mappature elettroniche - spiegano le vittime delle razzìe -. Pensiamo vengano smontate direttamente in Italia e poi trasferite oltre frontiera di contrabbando». Su tutti i casi stanno adesso indagando i carabinieri della Compagnia di Merate.