Rovagnate, 26 luglio 2013 - I parrocchiani scendono in campo e difendono lo storico parroco, Don Giorgio De Capitani, che la curia ambrosiana intende rimuovere dall’incarico a partire da settembre. Un caso che rischia di dividere i fedeli dagli apparati della diocesi, tra l’altro retta da un lecchese doc, qual è il cardinale Angelo Scola. In Brianza non si parla d’altro di quel «monsignore», che si è scomodato da Lecco per incontrare i fedeli e annunciare la rimozione di don Giorgio.

Infatti dovrà lasciare la sua sede di Monte di Rovagnate entro settembre don Giorgio De Capitani, il vulcanico sacerdote più volte schieratosi duramente contro Silvio Berlusconi e noto per esprimere le sue opinioni attraverso un blog che di volta in volta ha suscitato mille discussioni. Dalla Curia fanno sapere solo che gli è stata proposta un’altra destinazione. Lui appare amareggiato ma si adegua: «Me ne andrò perché voglio obbedire ma non posso tacere - dice -. Mi piacerebbe che il Papa e il nostro Vescovo riunissero tutti i preti dissidenti e li ascoltassero».

L’altra sera il vicario episcopale di Lecco, monsignor Maurizio Rolla, «il monsignore» come ripetono in Brianza ha incontrato 170 fedeli per spiegare la decisione. Molti non sono d’accordo. A don Giorgio, che ad aprile ha compiuto 75 anni, era stato offerto di restare ma a determinate condizioni: «Solo se avessi taciuto e avrei dovuto fare il tappabuchi - spiega don Giorgio - Condizioni inaccettabili, e che non ho accettato». I parrocchiani di Sant’Ambrogio in Monte, dove don Giorgio De Capitani vive da diciassette anni, chiedono di capire i motivi per i quali il settantacinquenne sacerdote dovrà ora lasciare la parrocchia. Questo, in sintesi, il senso delle molte domande che monsignor Maurizio Rolla, vicario episcopale di Lecco, si è sentito rivolgere durante l’incontro di martedì sera con la comunità pastorale. 

Argomento del confronto, il futuro di don Giorgio e della stessa comunità dopo la decisione, resa nota dall’anziano sacerdote, dopo il suo “pensionamento”. In pratica non sarà più il conduttore della comunità di Monte. Organizzato in oratorio, l’incontro ha visto una partecipazione numerosissima. Ben 170 erano infatti le sedie, tutte occupate, dai parrocchiani, ma le persone in piedi ai bordi della sala erano decine.
Monsignor Rolla ha cercato di rispondere, con la maggior serenità possibile, alle domande, spesso insistenti. Presto ci sarà la decisione della curia e le reazioni dei fedeli potrebbero essere anche clamorose a difesa del loro parroco.