Lecco, 25 luglio 2013 - I due volti della sanità a Lecco sono l’eccellenza e le inchieste della Procura. Così durante una conferenza stampa per fare il punto su 118 e miglioramento dei servizi non si poteva non affrontare le questioni giudiziarie con le indagini sul bando per l’assunzione di medici al presidio riabilitativo di Bellano e delle turnazioni sospette tra 118, guardia medica e Bellano. Il direttore generale dell’Azienda ospedaliera Mauro Lovisari ha voluto mettere l’accento sul fatto «che non si deve nemmeno insinuare il sospetto che il personale non sia il migliore possibile. Qui agiamo per il bene della gente e del territorio, quando si sceglie un medico o un infermiere non si guarda il colore degli occhi o la militanza politica: si guarda alla capacità professionale e all’esperienza. Non si scherza con un servizio così importante per la gente».

In riferimento all’acquisizione di documentazione da parte della Digos Lovisari ha spiegato: «Gli agenti sono stati qui per prendere alcune fotocopie di documenti relativi al bando di Bellano. La magistratura ha il dovere di andare avanti quando un cittadino fa una segnalazione, noi abbiamo il dovere di collaborare sino in fondo visto che non abbiamo nulla da nascondere. Poi vanno chiariti alcuni punti come il fatto che quello di Bellano non è stato un concorso ma un bando per la scelta di liberi professionisti a cui affidare un incarico di notte e nei fine settimana, non c’è una graduatoria e l’Azienda avrebbe potuto scegliere i medici senza fare nessun bando, lo abbiamo fatto per maggior trasparenza e per scegliere i migliori. Per questo credo che la procura arriverà ad archiviare la denuncia. Per entrare nel merito del metodo scelto dal medico dico solo che avrebbe potuto fare ricorso al Tar o alle strutture preposte per questioni di lavoro, non capisco la denuncia in procura».

Altra ferita aperta e dolente è quella delle turnazioni con medici che in un mese hanno fatto circa 600 ore di lavoro tra guardia medica, servizio di 118 e turni a Bellano senza staccare per 72 ore mettendo a rischio la salute dei pazienti e Lovisari sulla questione non ha negato gli errori del passato: «Quello che è accaduto è imputabile al fatto che i servizi erano gestiti da Azienda ospedaliera e Azienda sanitaria in modo separato, avrebbero dovuto essere i medici in questione a non assumersi questi carichi di lavoro perchè è chiaro che un medico per quanto bravo dopo settantadue ore non ha più la capacità di operare al meglio. Questo non accadrà più perché i servizi ora sono in carico a noi e oltre ai turni vogliamo selezionare sempre più i medici in base a capacità, impegno e curriculum».