Paderno d'Adda, 30 maggio 2013 - Un bimbo di Paderno d'Adda di appena tre anni lotta per la vita in un letto della Rianimazione del San Gerardo di Monza. Ha rischiato di morire soffocato per una ciliegia che gli è rimasta bloccata in gola. La tragedia stava per consumarsi ieri mattina verso le otto in un appartamento di via Strada dei Cavrioli. Il piccolo, senza chiedere nulla a nessuno, ha preso una marasca e l’ha mangiata, ingoiandola praticamente intera e senza sputare il nocciolo che gli si è incastrato nella trachea, impedendogli di respirare.

Quando la madre si è accorta dell’accaduto ha subito tentato di aiutarlo, ma senza riuscirsi e lasciandosi comprensibilmente assalire dal panico. Quando il figlio ha cominciato a diventare dapprima paonazzo e poi violaceo e nel contempo a perdere i sensi, ha quindi immediatamente chiesto aiuto ai sanitari del 118. Sul posto sono accorsi a sirene spiegate i volontari della Croce bianca di Merate, che hanno messo in atto tutte le manovre di disostruzione pediatrica e rianimatorie in un contesto tutt’altro che facile da gestire, sia per la complessità del caso sia per la confusione e l’agitazione dei familiari. Sono stati mobilitati anche gli operatori dell’eliambulanza di Como.

Le condizioni del bimbo sono sembrate sin dall’inizio estremamente gravi, tanto che si è veramente temuto il peggio e che per diversi istanti è parso che il bambino non potesse farcela perché il suo cuore non batteva ormai più. Il rapido intervento dei soccorritori tuttavia ha consentito veramente di salvarlo in extremis e di stabilizzarne il quadro clinico prima che fosse troppo tardi. A causa del violento temporale che mercoledì in mattinata si è abbattuto sulla Brianza non è stato possibile utilizzare il mezzo aereo per trasferirlo all’ospedale di Monza, più attrezzato per simili evenienze rispetto al più vicino San Leopoldo Mandic. Per questo è stato accompagnato a sirene spiegate in ambulanza in una corsa disperata contro il tempo.

Sembra stia meglio e possa riprendersi, ma i medici che si stanno occupando di lui al momento mantengono la prognosi riservata. I prossimi giorni saranno determinanti per comprendere il rischio di eventuali conseguenze permanenti, oppure, come pare anche per la giovane età, per accertare se possa ristabilirsi completamente.

«Sono orgoglioso dell’operato dei componenti del nostro equipaggio - commenta soddisfatto Ildefonso Valnegri, comandante della sezione della Croce Bianca -. Oltre a prepararci per poter diventare soccorritori, effettuiamo continui addestramenti e corsi di perfezionamento. La preparazione del nostro personale probabilmente in questo frangente ha fatto la differenza». Complimenti sono giunti anche da Maurizio Volontè, responsabile del 118 di Como a cui fa capo anche il territorio di Lecco.