Lecco, 29 maggio 2013 – Sesso e ricatti via chat tra la provincia di Lecco, dove un 52enne di Casargo è caduto nella rete di fantomatiche avvenenti escort minorenni, e quella di Varese, dove i carabinieri hanno arrestato due estorsori e un individuato un terzo complice, che hanno costretto il valsassinese a versare a più riprese un paio di migliaia di euro, pena di denunciarlo per pedofila.

In manette sono finiti un 40enne di Cuveglio e un 31enne di Cadegliano accusati di estorsione continuata e furto. A stanarli sono stati i militari del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Lecco in collaborazione con i colleghi di quella di Luino.

L'incubo per l'uomo di mezza età è comiciato il mese scorso, ad aprile, quando ha visitato alcuni siti erotici di incontri e hot line. Prima ha “conosciuto” una tale Annalisa, poi una seconda ragazza, Chiara, con le quali ha intrattenuto conversazioni "bollenti" sia tramite chat sia tramite contatti telefonici.

Fino a quando non si è fatto vivo uno sconosciuto che lo ha avvertito che si trattava di ragazzine e che quindi lo avrebbe segnalato  sia alle forze dell'ordine sia ai giornalisti se non lo avesse pagato. Inizialmente il 52enne ha tentato di glissare, in un secondo tempo però, sempre più spaventato di finire in guai seri, ha cominciato a cedere alle richieste.

A più riprese ha quindi sborsato 1.700 euro, versati tramite vaglia e transazioni con la “Western Union”. Le richieste si sono fatte tuttavia sempre più pressanti e ingenti e quindi ha chiesto aiuto agli operatori del 112. Tempo qualche giorno e i carabinieri sono risaliti ai presunti colpevoli, contro i quali è stato emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto, che mercoledì mattina è diventato un ordine di carcerazione ai domiciliari.