Lecco, 23 maggio 2013 - Rinviati a giudizio per la morte di Renata Lanfranconi, 59 anni, impiegata originaria di Bellagio. L’episodio risale al 28 gennaio dello scorso anno quando la donna cadde in acqua e i soccorsi furono vani. A distanza di 15 mesi dal fatto di cronaca ieri si è svolta l’udienza preliminare. Davanti al gup Fulvio Ferradini, difeso dall’avvocato Alessandra Colombo Torrani, comandante della motonave che stava muovendosi sulla rotta Menaggio-Varenna e degli assistenti di bordo Cristiano Rivolta, difeso dall’avvocato Nadia Colombo, e Davide Foggetta, difeso dall’avvocato Claudio Rea. L’ipotesi di reato per i tre era omicidio colposo, abbandono del posto di lavoro e falso in atto pubblico.

Nell'udienza preliminare di ieri è stato ricostruito quel terribile pomeriggio. Erano da poco trascorse le 17 del 28 gennaio 2012 quando Renata Lanfranconi scivolò in acqua. In base alle indagini dei carabinieri di Bellano, all’autopsia e alcune testimonianze raccolte da un passeggero e dagli automobilisti che erano sul traghetto non è stata chiarita la dinamica dell’incidente. Nelle deposizioni si fa riferimento alle condizioni meteo avverse con pioggia battente, buio e quel tonfo in acqua avvertito da tutti, con la motonave che arresta la corsa nel tragitto verso Varenna.

L’autopsia eseguita dal medico legale Paolo Tricomi ha chiarito che la donna è morta per annegamento in pochi minuti. Il pm Paolo Del Grosso ha chiesto il rinvio a giudizio di tutti e tre. Sulla vicenda c’è anche un’inchiesta interna alla Navigazione Lario per accertare le responsabilità. Il giudice dell’udienza preliminare Paolo Salvatore, dopo una camera di consiglio di quasi due ore, ha rinviato a giudizio i tre e fissato il processo ai primi di novembre.

Il comandante Fulvio Ferrandini dovrà rispondere dell’accusa di omicidio colposo e falso in atto pubblico, mentre i marinai Cristiano Rivolta e Davide Foggetta solo dell’accusa di omicidio colposo. Il giudice ha prosciolto i tre dall’accusa di abbandono del posto di lavoro, la procedura numero 1118 prevista dal codice della Navigazione. Un atto importante per i tre che non andranno incontro ad altre contestazioni disciplinari da parte della Navigazione Lario. La sorella di Renata Lanfranconi sarà parte civile.

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