Dolzago, 22 maggio 2013 - Li hanno gettati in un cestino dell’immondizia, come si trattasse di spazzatura, non di essere viventi. Per essere sicuri che morissero li hanno rinchiusi non in uno, ma in due sacchetti di plastica. Due gattini purtroppo non ce l’hanno fatta, uno è sopravvissuto, sebbene si teme che anche lui non riesca a cavarsela.

Sono stati proprio i miagolii disperati del micetto superstite ad attirare l’attenzione di un passante mercoledì mattina in via Corsica a Dolzago. L’uomo ha recuperato le buste dal cassonetto da dove provenivano i gemiti e all’interno ha scoperto le bestiole. Ha immediatamente chiesto aiuto ai volontari dell’Enpa provinciale di Lecco che si sono subito presi cura dell’unico cucciolo scampato al soffocamento e agli stenti che invece non hanno lasciato scampo agli altri “fratellini”.

Il piccolo felino è stato affidato alle cure di un veterinario. Si trova in una sorta di incubatrice, sotto una lampada termica, per cercare di riscaldarlo e di simulare il tepore della mamma a cui è stato strappato. Inoltre gli vengono praticate iniezioni e flebo di glucosio per nutrirlo, ma è troppo debilitato e potrebbe soccombere anche lui.

“Siamo sbigottiti dalla crudeltà di certe persone - commentato gli attivisti dell’Ente nazionale protezione animali -. L’abbandono e il maltrattamento di animali sono reati penali per i quali è previsto il carcere. Speriamo che i colpevoli siano identificati e condannati per lanciare un monito a chi commette tali scempi”.

I due “tigrotti” morti come quello al momento salvato in estremis dalla stessa sorte  erano nati da poco più di un giorno. Probabilmente i padroni della gatta che li ha partoriti hanno voluto disfarsene subito.  Invece che affidarli a qualcuno li hanno buttati tra i rifiuti quando respiravano ancora. “Se si vogliono evitare cucciolate indesiderate esiste anche la sterilizzazione”, avvisano gli animalisti dell’Enpa.

Di quanto successo sono stati informati anche gli agenti della Polizia locale e gli amministratori comunali. I vigili urbani stanno cercando di raccogliere segnalazioni e testimonianze che possano aiutarli nel rintracciare i responsabili del folle gesto. Qualche aiuto potrebbe forse arrivare dalle immagini delle telecamere del sistema di videosorveglianza cittadino installate in zona.