Lecco, 14 maggio 2013 - Una storia di sogni e speranze. Una storia di ritardi e polemiche. Una storia di appalti faraonici, mazzette, imprenditori rampanti e funzionari corrotti finiti nelle maglie di Tangentopoli. Come Mariano Del Papa, arrestato nel ’92 in una delle innumerevoli inchieste di Mani Pulite. L’allora direttore dell’Anas collabora con i pm, fa i nomi e consente di far luce su un sistema di tangenti legate ai più grandi appalti pubblici lombardi, tra cui anche quello per la nuova Super 36. Uno dei tanti arrestati è Gherardo Pelosi, segretario particolare dell’allora Ministro ai Lavori pubblici Gianni Prandini.

L’Inchiesta non si ferma e nel ’93 scattano le manette per Lorenzo Carboni, consigliere delegato dell’omonima azienda di Colico, un colosso che in quegli anni dà lavoro a 1.300 dipendenti e 300 miliardi di lire di fatturato per appalti sospetti sulla Serenissima. Il padre Paride – imprenditore burbero, che fondò l’azienda nel 1936 e contribuì a risollevare la Valtellina dopo l’alluvione del 1987 - evita il carcere solo in considerazione dei suoi 83 anni. C’è anche questo nella storia della Super 36. Ci sono cinquant’anni di spaccato delle migliori e peggiori virtù italiane nella progettazione e realizzazione della principale strada extraurbana della Lombardia, un asse strategico nord-sud che collega Milano alla Valtellina e alla Svizzera, passando per Lecco.

Un’idea nata negli anni sessanta, quando in pieno boom economico si sente l’esigenza di affiancare una direttrice stradale veloce al già esistente tratto ferroviario. Il primo progetto è datato 1964 ma tra errori, oggettivi problemi d’ingegneria e lungaggini burocratiche l’inaugurazione slitta fino al 1985. Si dovranno attendere altri quindici anni per l’attraversamento sotterraneo di Lecco - inaugurato (25 ottobre 1999) dall’allora ministro Enrico Micheli, il presidente della provincia Mario Anghileri e il sindaco di Lecco, Lorenzo Bodega – che consentirà di by passare la città e la sua viabilità ordinaria. La medesima soluzione adottata a Monza, dove il 3 aprile scorso si è aperta la galleria urbana più lunga (1.805 metri ) d’Europa.

di Andrea Morleo