Oggiono, 7 aprile 2013 - L’ex senatore della Lega Nord ed ex sindaco di Lecco Lorenzo Bodega è stato minacciato di morte. Qualcuno gli ha recapitato una scatola di cartone con all’interno la scritta “muerte” e un asciugacapelli presumibilmente per indicare una pistola. Si esclude che il gesto abbia una matrice politica e si ipotizza possa essere legato suo malgrado ad inimicizie personali.

Il parlamentare in congedo, che ha 53 anni, e che dal 1997 al 2006 è stato borgomastro della città manzoniana per poi approdare a Roma prima a Montecitorio e poi a Palazzo Madama, ha rinvenuto il pacco minatorio domenica mattina, fuori dal suo bar “Bodega art cafè” di via Papa Giovanni XXIII a Oggiono, il locale che gestisce insieme alla sua compagna Sonia Besana inaugurato il maggio scorso  alla presenza di tutto il gota del mondo politico provinciale.

Sulla soglia dell’esercizio commerciale ha trovato una confezione di stivali da donna marca “Nero giardini”, l’ha aperte e dentro, tracciata con pennarello, ha scorto il chiaro avvertimento “morte” in lingua spagnola, insieme al phon che probabilmente simboleggiava una pistola. Ha subito allertato i carabinieri e sul posto sono intervenuti i militari dell’aliquota Radiomobile della Compagnia di Merate insieme a quelli della stazione locale.

A quanto sembra gli investigatori avrebbero già individuato un possibile colpevole, che è stato immortalato mentre si allontanava in auto dalle telecamere del sistema di sorveglianza del paese. Per non farsi riconoscere l’autore del gesto avrebbe cercato di nascondere la targa del veicolo, ma la vittima l’avrebbe ugualmente riconosciuto. Ci sarebbero inoltre diverse testimonianze di alcuni residenti della zona.

Nell’ultimo periodo diversi amministratori hanno rivenuto messaggi minatori, come il sindaco di Nibionno, quello di Monticello Brianza, di Oggiono, Calolziocorte e di Lecco stessa. Nonostante ciò gli inquirenti sarebbero convinti che l’attività pubblica dell’ex borgomastro non abbia nulla a che vedere con quanto successo, dato anche che il senatore ormai non riveste più alcun ruolo istituzionale, dopo essersi candidato senza successo alle ultime regionale tra le fila dell’aspirante governatore di Gabriele Albertini.

Non ci sarebbe alcun nesso neppure con il suoi incarico di funzionario dell’ufficio tecnico di Castello Brianza, professione che è tornato a svolgere dopo la scadenza dei mandati e il termine del periodo di aspettativa. La pista più accreditata sembra piuttosto quella della ripicca per motivi di risentimento personali.