Lecco, 3 aprile 2013 - Nonostante non avesse timbrato il biglietto si è rifiutato di mostrare al capotreno i documenti identificativi tanto da obbligarlo a mobilitare i  carabinieri e a fermare il convoglio in stazione in attesa dell’arrivo dei militari. C’è voluta quasi mezz’ora prima che la situazione venisse risolta e il regionale venisse rimesso in moto. Alla fine per colpa di un “portoghese” l’hanno così pagata anche tutti gli altri passeggeri.

La sosta obbligata fuori programma è stata effettuata martedì sera a Mandello del Lario. Durante il giro di verifica dei tagliandi di viaggio sul regionale 2576, partito da Milano Centrale alle 19.20 e diretto a Tirano con arrivo previsto alle 21.50, il controllore, subito dopo aver superato Lecco, si è accorto che uno studente seduto in prima classe non aveva vidimato il ticket.  Gli ha quindi domandato i documenti identificativi per stilare il verbale.

Nonostante la richiesta il giovane non solo si è opposto ad esibire quanto richiesto, ma ha anche risposto malamente all’addetto di Trenord, quasi sbeffeggiandolo. L’incaricato ha quindi dovuto suo malgrado contattare gli operatori del 112 e sospendere temporaneamente la corsa alla prima  fermata, cioè quella di Mandello. I pendolari sono stati subiti avvisati dello spiacevole inconveniente attraverso un annuncio diffuso dagli altoparlanti.

Nonostante l’avviso tuttavia alcuni utenti, specie una coppia di genitori con bimbo piccolo al seguito, si sono innervositi, aggredendo a loro volta l’incolpevole capotreno. Fortunatamente, prima che il clima degenerasse ulteriormente, si sono fatti vivi i carabinieri che hanno placato gli animi e preso in consegna il passeggero che ha cercato di scroccare il tragitto senza pagare il biglietto a discapito di tutti gli altri compagni di viaggio che per colpa sua hanno dovuto subire 29 minuti di ritardo.